Le argomentazioni e le procedure di Financement Projets Québec (FPQ), che oggi ricorre all’accettazione della proposta dell’imprenditore Réal Bouclin, sempre sotto la tutela della legge sui fallimenti e sull’insolvenza, sono state duramente criticate mercoledì, nel terzo giorno di udienza presso la Superiora Corte del Québec.
“Inammissibile”, “infondato”, “irragionevole”, “abusivo”, “eccessivo”, “quarantena”… Sono tutti aggettivi che gli avvocati dei creditori, il curatore fallimentare e Réal Bouclin avranno utilizzato anche opporsi agli sforzi dell’FPQ volti a convincere il giudice Michel A. Pinsonnault della fondatezza della sua richiesta.
“Una seccatura legale”
“Ci stiamo imbarcando in un pasticcio giuridico del tutto sproporzionato che ignora completamente i principi guida della legge sui fallimenti e sull’insolvenza, [laquelle] sostiene l’efficacia della proposta e del processo di elaborazione delle richieste”, ha affermato l’avvocato Stéphane Hébert, rappresentante di MNP, curatore del caso.
“È inaccettabile procedere in questo modo; […] è fatto per danneggiare il processo di proposta, per danneggiare Réal Bouclin ed è chiaramente una vendetta personale”, ha lanciato uno dei procuratori di Lavery, rappresentante dell’imprenditore caduto.
“Ciò che vuole Financement Projets Québec non è rispondere alle sue domande, ma mandare in bancarotta Réal Bouclin”, ha continuato, sottolineando i costi generati da queste procedure. I costi sostenuti per queste udienze significano che i creditori avranno meno soldi come dividendo alla fine dei conti”.
Debiti per 212 milioni di dollari
Alle prese con debiti personali per oltre 212 milioni di dollari, l’ex presidente del Groupe Sélection ha presentato istanza di protezione ai sensi della legge sul fallimento e sull’insolvenza nell’agosto 2023.
Il 28 maggio successivo, una proposta di concordato, un rimborso totale di 10,65 milioni di dollari, ovvero il 5% del totale dei debiti, è stata accettata dalla maggioranza dei creditori.
Réal Bouclin credeva di aver così potuto evitare il fallimento, finché gli azionisti di FPQ (Luc, Franck e Victoria Resslen) non la videro diversamente e decisero di fare di tutto per far fallire la proposta e cercare di recuperare il massimo dei circa 55 milioni di dollari che avevano ricevuto. gli aveva prestato.
Un percorso in dubbio
Davanti al giudice, il loro avvocato ha contestato in particolare la decisione del curatore di imboccare la strada della proposta agli azionisti (10,65 milioni di dollari su 212 milioni di debiti) piuttosto che quella della ricerca di asset che potrebbero ritrovarsi nascosti tra una cinquantina di società, di ogni genere, legati in un modo o nell’altro a Réal Bouclin.
Il clan Resslen chiede inoltre che il tribunale dichiari che almeno otto creditori che hanno preso parte alla votazione sulla proposta di concordato non ne avevano diritto e che ne sospenda gli effetti fino alla pronuncia della sentenza.
Il giudice Pinsonnault ha preso in esame il caso e ha chiesto che la mozione pendente di approvazione della proposta compositiva di Réal Bouclin sia rinviata a data indefinita.