Secondo le informazioni di BFM Business, Bercy abbandonerà il sistema dei bonus di conversione l'anno prossimo.
Il bonus di conversione paga lo scotto della caccia al risparmio di Bercy. Il governo metterà definitivamente fine a questo sistema, succeduto al bonus rottamazione. Pianificata di anno in anno, subordinatamente alle condizioni di reddito, permetteva di ricevere fino a 5.000 euro per l'acquisto di un'auto elettrica, a patto di liberarsi di un modello inquinante.
Per il governo non è stato l'apparecchio più costoso, dall'inizio dell'anno è infatti costato solo circa 150 milioni di euro. Il bonus di riconversione è già rammaricato dagli operatori del settore, che lo hanno visto come un valido strumento per trasformare il parco veicoli.
Gli aiuti sono dimezzati
Ma questi ultimi guardano soprattutto a quanto resta oggi nella dotazione complessiva dedicata al greening automobilistico, ovvero 700 milioni di euro per due schemi: il bonus ecologico e il leasing sociale. “È la metà rispetto al 2024”, soffoca un attore del mondo automobilistico.
Per rassicurare l'industria, Bercy pensa di aver trovato la soluzione. Il governo aggiungerà quindi 300 milioni di euro a questa dotazione attraverso i “certificati di risparmio energetico”, un meccanismo che utilizza il principio “chi inquina paga” e che obbliga i fornitori di energia a finanziare azioni di conservazione della sobrietà energetica. Per incoraggiare l’acquisto di camion e veicoli pesanti elettrici, il governo aveva già utilizzato questa procedura.
Non un centesimo in più
In totale, nel bilancio 2025, 1 miliardo di euro sarà destinato ai veicoli “puliti”, si compiace Bercy. Un’equazione lontana dal convincere tutti. “È un modo per passare la pillola” protesta un esperto del settore. In ogni caso Bercy non intende spendere un centesimo in più. “Bisogna scegliere le proprie battaglie” ci viene detto, mentre mercoledì il governo ha aumentato gli aiuti per la decarbonizzazione dell’industria di quasi 1,6 miliardi di euro.
Per spingere ulteriormente la transizione verso l’elettrico, l’esecutivo presenterà presto un emendamento per tassare le società che non rendono sufficientemente “green” il loro parco auto.
Justine Vassogne e Thomas Sasportas