Nathalie Fontanet è “indignata” dalla differenza salariale del 7,9% tra uomini e donne (a parità di competenze, caratteristiche e tasso di attività) rivelata da un recente studio a Ginevra. Il presidente del governo di Ginevra chiede controlli più forti.
“Dobbiamo aumentare i controlli per garantire che le differenze si riducano e incoraggiare anche le donne ad essere un po’ più esigenti quando accettano un posto di lavoro”, ha dichiarato sabato la responsabile delle finanze cantonali al Forum della RTS.
Nota che “gli uomini discutono dello stipendio quando assumono, ma le donne hanno meno il coraggio di farlo”. La Fontanet si aspetta che le donne credano di più nelle proprie capacità.
Ha chiesto un aumento della prevenzione, dei controlli e delle sanzioni “per far avanzare le cose”.
Secondo il “ministro” del PLR, i dipendenti statali nel complesso sono trattati bene in termini salariali, anche se bisogna “restare attenti”. Quanto ai datori di lavoro privati, sono “molto attenti” a migliorare la situazione.
In parte inspiegabile
L’analisi, pubblicata giovedì e realizzata dall’Ufficio cantonale di statistica, ha rivelato un divario salariale netto “allarmante” del 27% a svantaggio delle donne nel 2022.
La differenza si spiega principalmente con la sovrarappresentanza delle donne nelle professioni poco retribuite e nelle attività a tempo parziale. Gioca un ruolo anche la persistenza di stereotipi che impediscono alle donne di accedere a posizioni di responsabilità.
Inoltre, una parte minoritaria ma comunque significativa del divario risulta essere inspiegabile. Da esso emerge che, a parità di competenze, caratteristiche e tassi di attività, le donne guadagnano ancora il 7,9% in meno rispetto agli uomini.
olpe, ats
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