La differenza con i voucher di servizio?
Lì si tratta di persone assunte con contratto di lavoro per lavori domestici, solo in abitazioni private. Da quando esistono i voucher di servizio le faccende domestiche sono state eliminate tramite l’ALE.
Abbiamo incontrato lavoratori commossi, che si sono sentiti grati all’AFC?
Ciò consente alle persone, a volte molto lontane dal mondo del lavoro, di rimettersi in carreggiata. Si tratta semplicemente di tornare alle abitudini lavorative, alzarsi la mattina e rispettare un programma. E poi sentirti utile. Oltre all’aspetto del reinserimento professionale, questo sentimento di inclusione, di essere al servizio. Abbiamo tanti anziani che vengono a trovarci. Aiutare una signorina ti fa sentire utile.
Tuttavia, abbiamo l’impressione che il sistema stia raggiungendo i suoi limiti?
In modo efficace. Esiste da 30 anni e ha visto pochissime riforme. Il sistema non è più realmente attraente: il lavoratore riceve solo 4,10 euro l’ora oltre all’indennità di disoccupazione.
È così difficile trovare candidati?
Questa è la grande difficoltà! Il sistema è un po’ obsoleto in termini di importo della remunerazione. Manca il riconoscimento delle attività ALE rispetto ai servizi Forem. Sta cambiando, ma è lento. Le attività ALE non sono riconosciute nel percorso di reinserimento della persona in cerca di lavoro. Gli ALE diventano partner di Forem. Ci aspettiamo molti cambiamenti positivi.
Ciò che sorprende è che non ci siano quasi più giovani lavoratori?
È vero, abbiamo non pochi lavoratori più anziani, che probabilmente finiranno la loro carriera con noi. I più giovani sono maggiormente seguiti da Forem. L’obiettivo è spingere le persone verso la formazione e l’occupazione. Con l’età, alcune persone hanno grandi difficoltà a trovare lavoro e l’ALE aiuta a mantenere questa sensazione di inclusione.
Se fossi Ministro del Lavoro, quali azioni intraprenderesti?
(NdR: Silenzio) Cercherei di cominciare da una pagina bianca. Stiamo armeggiando. Penso che dovremmo creare più sinergie con i partner, ci sono così tante cose fatte in duplice o triplo. Siamo compartimentati. Il sistema attuale va modificato, speriamo che la riforma sia positiva. riconoscere l’ALE nel percorso socio-professionale affinché le persone possano mettersi alla prova in un settore. Serve un ampliamento dell’utenza.