Trovi tutti gli articoli su questo argomento:
- In Corsica, il disegno di legge “anti Airbnb” riceve un’accoglienza mista
- Per Nicolas Cucchi, sindaco di Zonza, “stigmatizzare Airbnb senza differenziare non è la soluzione”
Quattro ore. È questo il tempo impiegato da deputati e senatori, riuniti il 28 ottobre in sede di commissione paritetica, per trovare un accordo. E presentare una versione comune del disegno di legge “finalizzato a rafforzare gli strumenti normativi dell'ospitalità turistica ammobiliata a livello locale”.
Al termine delle discussioni, questo testo di compromesso – meglio noto come disegno di legge “anti-Airbnb” – è stato adottato dalla commissione a larga maggioranza (12 voti su 14). Il che apre a priori la strada alla sua definitiva adozione da parte del Senato questo martedì 5 novembre poi entroAssemblea nazionale le 7 novembre.
Da dove nasce questa proposta di legge? È stato presentato nella primavera del 2023 da due deputati provenienti da territori sottoposti a forte pressione immobiliare – il bretone Annaïg Le Meur (rinascimentale) e il basco Inaki Echaniz (socialista) – con il sostegno del gruppo Orizzonti e del suo leader, il deputato di Ajaccio , Laurent Marcangeli. L’obiettivo del testo è riassunto nel titolo iniziale: “Affrontare gli squilibri nel mercato degli affitti in aree ristrette.” In altre parole, lottare contro la monopolizzazione del settore immobiliare da parte delle strutture ricettive ammobiliate.
“Un impatto marginale sui prezzi”
Un problema che colpisce direttamente la Corsica. Nel 2022, secondo uno studio realizzato dall'Agenzia del Turismo della Corsica (ATC), Sull’isola sono state immesse sul mercato degli affitti stagionali 35.000 case tramite piattaforme tipo Airbnb. E il reddito complessivo incassato dai proprietari ammontava a più di 470 milioni di euro. Basti dire che gli attori del settore, isolani e non, sono attenti al mutato contesto giuridico che si sta delineando.