Scarsa valutazione del rischio, serie di decisioni infelici, carenze nella gestione della crisi: queste le principali conclusioni del rapporto sull’incidente della nave Simplon, quasi affondata lo scorso marzo nel porto di Cully (VD).
La Compagnie Générale de Navigation sur le Léman (CGN) aveva inizialmente “sottovalutato” il rischio di portare la sua nave Belle Epoque in un giro di prova in caso di maltempo il 28 marzo. Poi soprattutto, dopo che la barca ha subito un danno al motore, l’“errore centrale” è stato quello di tenerla ormeggiata a Cully mentre i meteorologi annunciavano il sollevamento di un forte Vaudaire (un vento del Lago di Ginevra), riassume Benoît Gaillard, presidente della CGN, venerdì presenterà alla stampa il rapporto dell’indagine.
Lungo 140 pagine e scritto da quattro esperti indipendenti, questo rapporto indica che diversi funzionari della CGN hanno preso decisioni errate con gravi conseguenze. Alcune persone sono accusate di “assunzione di rischi sconsiderata”.
Partenza del direttore operativo
Anche se le responsabilità sono condivise, ricadono essenzialmente sul direttore delle operazioni della CGN. Si è quindi deciso, “di comune accordo”, di lasciare l’azienda. Anche se la CGN deve rivedere la propria organizzazione in termini di gestione delle crisi, “non è più la persona adatta” per svolgere questo lavoro, ha osservato Gaillard.
Tra le altre persone coinvolte in queste decisioni sbagliate viene individuato anche il primo capitano, che però mantiene il suo posto. “Gli abbiamo inviato un promemoria dei suoi obblighi professionali”, ha detto il signor Gaillard.
Per quanto riguarda il direttore generale della CGN, Pierre Imhof, il rapporto precisa che egli si è “rimesso” al direttore delle operazioni quando si è deciso di trattenere il Simplon a Cully, mentre una “finestra meteorologica” avrebbe permesso di riportarlo indietro e riparato a Losanna. Nessuna sanzione è stata presa nei confronti del signor Imhof che, peraltro, andrà in pensione il prossimo giugno.
“Rapporto grave”
Marc-Olivier Buffat, membro del consiglio d’amministrazione della CGN, ha riconosciuto che il quasi affondamento della Simplon era dovuto ad “una sequenza difficile da comprendere” di scelte sbagliate. Ha parlato di “rapporto severo” nei confronti della CGN, sottolineando in particolare che “la catena di segnalazioni” e “le domande” non hanno funzionato.
Il consiglio di amministrazione “è impegnato a porre rimedio alle carenze” individuate nel rapporto, ha continuato Gaillard. L’organizzazione in situazioni di crisi sarà rivista. Verrà testato durante le esercitazioni e, l’anno prossimo, un esperto verrà a verificare i progressi fatti. Quanto alle nuove direttive emanate subito dopo l’incidente, ad esempio sui viaggi di prova o sulla gestione degli ormeggi in caso di guasti, verranno “affinate” sulla base del verbale.
Ristrutturazione in vista
Chiarite le circostanze dell’incidente, la CGN desidera ora “andare avanti” con il Simplon, una delle ammiraglie della sua flotta Belle Epoque. Il piroscafo centenario, come già annunciato, salperà nuovamente.
Benoît Gaillard ha annunciato venerdì che all’inizio del 2025 saranno avviati degli studi per valutare le riparazioni da effettuare sulla barca che, in ogni caso, avrebbe dovuto essere rinnovata. Non si conosce ancora né il costo dell’opera né la data della sua rimessa in acqua.
gsi, ats