In difficoltà anche PrimeEnergy Capital, la filiale lussemburghese di PrimeEnergy Cleantech. Giovedì la società ha scritto ai propri clienti per informarli che le proprie emissioni obbligazionarie sono state influenzate dalla situazione svizzera. Dichiara quindi che non potrà onorare il pagamento delle obbligazioni in scadenza questo venerdì 1° novembre, né quello delle cedole, cioè degli interessi.
La società invita i propri investitori a posticipare di due anni la scadenza dei propri debiti (ovvero il rimborso delle proprie obbligazioni) e a rinunciare al pagamento delle cedole. Questa soluzione “ottimizzerebbe le tue possibilità di recuperare il tuo capitale a lungo termine”, spiega PrimeEnergy Capital. In quest’ottica è stato messo a disposizione dei risparmiatori un modulo di rinuncia online, che sono invitati a compilarlo entro due settimane.
La richiesta della società lussemburghese corrisponde esattamente al piano proposto mercoledì sera da Bertrand Piccard agli investitori vittime di PrimeEnergy Cleantech riuniti in un ristorante di La Praille. La sua idea: evitare di puntare il coltello alla gola dell’azienda in crisi di liquidità, evitare che fallisca e darle il tempo di ricostruirsi, di recuperare il suo patrimonio a lungo termine. Per il momento l’azienda svizzera non ha ancora contattato formalmente i propri clienti a riguardo.
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