Il dollaro trova sostenitori e firma la quarta settimana consecutiva di rialzo.
il ‘$-Index’ avanza del +0,2% verso 104,25 (questa è la differenza osservata sullo Yen, sulla Sterlina, sull’Euro) che porta il suo guadagno settimanale al +0,7% e il movimento al rialzo ammonta al +4% dal 22 settembre .
L’euro è quindi sceso del -0,2% verso 1,0800 (dopo aver testato 1,0840 in seduta): il morale degli imprenditori tedeschi è comunque leggermente in rialzo, di +1,1Pt e l’indice IFO del clima aziendale è sceso da 85,4 di settembre a 86,5 di questo mese , mentre Capital Economics prevedeva un leggero calo a 85.
Simmetricamente, in Francia, la fiducia delle famiglie è leggermente scesa per la prima volta da aprile, dato l’indicatore sintetico INSEE che è sceso di un punto a 94 in ottobre, e rimane quindi al di sotto della sua media di lungo periodo (100).
Negli Stati Uniti, la remunerazione del dollaro continua ad aumentare con i T-Bond che segnano +2,1 punti al 4,222% (stesso livello del 26 luglio scorso), il ’30 anni’ sale di +2,4 punti verso il 4,492%, ovvero + 15 punti settimanali.
I ‘dati del giorno’ non hanno nuociuto alla banconota: gli ordini di beni durevoli sono diminuiti ma meno del previsto, dello 0,8% a settembre negli Stati Uniti mentre gli economisti prevedevano un calo dell’1%.
Escludendo i trasporti e il settore aeronautico (colpito dallo sciopero della Boeing), gli ordini sono aumentati addirittura dello 0,4% dopo un aumento dello 0,5% in agosto, invece del calo previsto del -0,1%.
L’indice della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è finalmente migliorato leggermente in ottobre, secondo l’indice calcolato dall’Università del Michigan (UMich) che alla fine si è attestato a 70,5, rivisto da 68,9 nella stima preliminare, e dopo 70,1 di settembre.
Questa progressione dell’indice da un mese all’altro riflette un netto aumento della componente della valutazione della situazione attuale (+1,6 punti a 64,9), mentre quella delle aspettative è diminuita di 0,3 punti a 74,1.
Dall’altra parte della Manica, i Gilt sono saliti di +4,3 punti al 4,2810%, ovvero +22,5 punti nel corso della settimana (stesso livello di metà maggio)… ma ciò non ha impedito alla sterlina di crollare dello 0,2% rispetto al dollaro.
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