4,6%, una proiezione ambiziosa o realistica?

4,6%, una proiezione ambiziosa o realistica?
4,6%, una proiezione ambiziosa o realistica?
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Notizie sulle finanze Hebdo: Perché optare per un’esecuzione del bilancio e un rapporto quadro macroeconomico triennale?

Rabia Allouli: In una logica di rafforzamento della visibilità e della prevedibilità dell’azione pubblica, il Marocco ha portato avanti la riforma della legge organica relativa alla Legge Finanziaria (n. 130-13), adottata nel 2015. Questa revisione è parte di uno sforzo di modernizzazione del sistema servizio pubblico, con l’obiettivo di mettere in atto meccanismi di buona governance e di concretizzare i principi di responsabilità, trasparenza e performance nella gestione delle finanze pubbliche. Secondo questa legge, sono ora necessarie la preparazione e la pubblicazione regolare di una relazione sull’esecuzione del bilancio e di un quadro macroeconomico triennale, al fine di garantire la sostenibilità e la performance delle finanze pubbliche, da un lato, e di adattare le future proiezioni economiche e finanziarie ai possibili sviluppi economici, dall’altro. Inoltre, questo benchmarking triennale riflette una visione strutturale dello Stato, orientata agli investimenti pubblici a medio termine. È essenziale garantire la coerenza tra obiettivi strategici e politiche di bilancio, consentendo al contempo una pianificazione più rigorosa della spesa pubblica basata sulle risorse disponibili. Questo approccio fornisce il tempo necessario per allineare le priorità economiche con una gestione di bilancio ottimale, garantendo così un uso efficiente dei fondi pubblici.

FNH: Quali sono gli indicatori di performance utilizzati dal dirigente per realizzare questa previsione del 4,6%? E come li valuti?

RA: Le previsioni per il 2025 si basano su una serie di assunzioni legate al contesto nazionale e internazionale. Su scala globale, le previsioni indicano un aumento della domanda estera per il Marocco del 3,2%, un prezzo medio del barile di Brent a 80 dollari, nonché un tasso di cambio euro-dollaro per il 2025 equivalente a quello del 2023, con un tasso di 1.085. Inoltre, si prevede che il cambio dell’Euro rispetto al Dirham sarà di 10,77 e quello del Dollaro rispetto al Dirham sarà di 9,8 nel 2025. A livello nazionale, un raccolto stimato in 70 milioni di quintali per il settore agricolo stagione dovrebbe portare ad una significativa ripresa del settore agricolo, con una crescita prevista del valore aggiunto pari all’11%. Inoltre, si prevede che il tasso di crescita del valore aggiunto non agricolo continui ad aumentare ad un ritmo paragonabile a quello dell’anno precedente, con una previsione del 3,7% nel 2025. Per quanto riguarda il commercio estero, si prevede che la domanda esterna rivolta al Il Marocco aumenta notevolmente nel 2025, con una crescita stimata al 3,2%, dopo essere rimasto fermo al 2,2% nel 2022 e aver sperimentato una contrazione del -1% nel 2023. Tuttavia, le esportazioni subiranno una leggera decelerazione a causa di un ritorno alla media, e dovrebbero crescere del 7,1% nel 2025. Per quanto riguarda le importazioni, si prevede un aumento del 6,8%, dopo un aumento dell’8% nel 2024. Di conseguenza, il tasso di crescita nazionale previsto è del 4,6% nel 2025. Resta il fatto che le ipotesi alla base di questa previsione si basano su variabili macroeconomiche molto volatili, soprattutto in un contesto geopolitico effervescente e di stress idrico che rendono difficili le previsioni.

FNH: Fino a che punto la popolazione marocchina dovrebbe fidarsi delle previsioni economiche data l’incertezza che deriva dalla dipendenza dai rischi climatici o dalle catastrofi naturali?

RA: Prima di rispondere alla tua domanda, ti ricordo che la previsione macroeconomica, in particolare quella del PIL potenziale, si basa sul modello macroeconomico adottato. D’altro canto, il dato presentato dal Ministero delle Finanze integra diverse dimensioni, oltre a quella macroeconomica. Ciò significa che questo dato è più una questione di considerazioni politiche che puramente economiche, da qui la divergenza che vediamo tra le statistiche presentate dalle nostre istituzioni pubbliche. Per tornare alla domanda, faccio presente che la volatilità delle variabili macroeconomiche, sia a livello globale che locale, viene presa in considerazione quando si sviluppano le previsioni economiche, sia per il PIL potenziale che per altre variabili predittive. Pertanto, la popolazione marocchina dovrebbe fidarsi dei dati emessi dall’istituzione le cui previsioni economiche sono le più affidabili con un intervallo di confidenza ragionevole. Pur sottolineando che le previsioni sul Pil potenziale per l’anno 2025 sono convergenti tra la Banca Centrale e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

FNH: Il PLF 2024 prevede un valore aggiunto agricolo del 5,9% aggiornato a -1,8%, e contiamo sull’11% con la Legge Finanziaria 2025 Come analizza questo divario?

RA: In effetti, il divario sottolineato dell’1,8% presenta un divario considerevole che mette in discussione la rilevanza degli indicatori macroeconomici presentati durante lo sviluppo del PLF, in particolare se confrontiamo nuovamente le cifre presentate dal PLF con quelle della Banca Al-Maghrib . Notiamo che la BAM prevede una crescita del valore aggiunto agricolo dell’8,6% nel 2025 rispetto all’11% dichiarato dalla PLF per lo stesso anno. Una divergenza notevole, dovuta in primo luogo al modello predittivo adottato, e in secondo luogo all’ipotesi di un aumento della produttività agricola attesa, che è stimata in 70 milioni di quintali. Inoltre, se si mettono in evidenza tutte le difficoltà relative alle precipitazioni e l’eredità di anni di siccità, ciò rende la previsione di un valore aggiunto dell’11% per il prossimo anno, un dato più ottimistico che realistico.

FNH: In questo caso, l’aumento dal 3,3% nel 2024 al 4,6% nel 2025 è realistico, dato che il Marocco ha sul tavolo questioni sostanziali, come la riforma del settore agricolo scosso dalla crisi idrica, e la disoccupazione che sta diventando sempre più allarmante?

RA: Consapevole delle incertezze legate ai rischi naturali e all’inadeguatezza delle risorse idriche sotterranee, il Marocco ha saputo diversificare le componenti del suo PIL, in particolare quella non agricola. Un elemento che continuerà il suo notevole miglioramento nel 2024 e nel 2025, trainato soprattutto dalle industrie manifatturiere ed estrattive nonché dalle attività legate al turismo. Di conseguenza, se prendiamo in considerazione questo cambiamento nel modello di sviluppo basato sulle attività non agricole, la previsione di una tendenza al rialzo del tasso di crescita economica del Marocco rimane giustificata. Pur sottolineando che il tasso di crescita medio annuo dell’economia marocchina non ha ancora raggiunto il livello dei paesi emergenti il ​​cui PIL è costituito da attività ad alto valore aggiunto. Ciò significa che l’orientamento della politica economica verso questa diversità di attività non agricole è molto lodevole, ma insufficiente per muoversi verso i tassi di crescita desiderati.

FNH: In questa nota quadro sono definite diverse riforme, vale a dire la riforma IR, la tassazione verde, la tassazione degli idrocarburi. Queste riforme forniranno risposte adeguate a questioni allarmanti, in particolare alla disoccupazione?

RA: Assolutamente, gli sforzi compiuti in termini fiscali sono lodevoli, perché riflettono la volontà politica di ridurre la pressione fiscale sulle imprese, di promuovere l’economia verde e anche di favorire il potere d’acquisto dei dipendenti. Tuttavia, ciò resta insufficiente, soprattutto di fronte a flagelli socioeconomici di scala strutturale, come la disoccupazione. Inoltre, l’ultimo dato di quest’anno evidenzia un tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 13,6%, un tasso allo stesso tempo allarmante e preoccupante, che solleva la questione dell’efficacia dell’azione pubblica nel suo complesso. E che richiama la necessità di preparare un capitale umano in grado di sostenere e superare le nuove sfide delle attività del settore non agricolo, in particolare dell’economia digitale e dell’innovazione.

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