Si tratta di una decisione attesa dai dipendenti e temuta dai ristoratori: secondo le nostre informazioni, il nuovo governo dovrebbe estendere l’esenzione che consente ai dipendenti di utilizzare i buoni pasto per la spesa alimentare.
Dal 2022 è possibile acquistare con un buono pasto i prodotti non direttamente consumabili (pasta, riso, ecc.), fino a un tetto giornaliero di 25 euro. Questa esenzione, decisa all’epoca in un contesto di alta inflazione, doveva scadere il 31 dicembre, ma il governo è chiaramente propenso a mantenerla almeno per un altro anno. La sua sostenibilità non è esclusa. L’arbitrato dovrebbe essere pronunciato nei prossimi giorni.
Una scelta che sicuramente dispiacerà ai ristoratori, che sono molto arrabbiati contro questa esenzione, che definiscono “un’opa da parte della grande distribuzione sui buoni pasto”.
Dalla sua entrata in vigore, “la quota di mercato dei negozi di grandi e medie dimensioni è aumentata di 8,4 punti mentre quella dei ristoratori è diminuita di 6,4 punti nello stesso periodo”, scrive l’Unione dei mestieri e delle industrie dell’industria alberghiera (UMIH ) in un comunicato stampa, invitando il legislatore a non “abusare” del buono pasto mentre l’inflazione è scesa sotto il 2%.
Il 96% dei beneficiari è favorevole a questa misura
“I prezzi dei generi alimentari restano a un livello molto alto, obietta una fonte governativa. Il buono pasto non dovrebbe sostenere i ristoratori ma piuttosto i dipendenti per il pranzo, sia che cucinino la pasta la sera prima o che vadano al birrificio locale.”
Secondo un sondaggio pubblicato la scorsa primavera, il 96% dei beneficiari è favorevole a poter continuare a utilizzare i buoni pasto per tutta la spesa alimentare. Inoltre, il 36% li spende principalmente nei supermercati, il 34% nei ristoranti e il 24% nei negozi di alimentari.
L’estensione o la perpetuazione di questa misura del potere d’acquisto deve entrare in vigore prima del 31 dicembre. In secondo luogo, il governo intende portare avanti il progetto di riforma più completa dei buoni pasto avviato dal precedente governo, prevedendo anche l’idea di un doppio massimale. Chiaramente il tetto di 25 euro potrebbe essere riservato alla spesa nei ristoranti e nelle panetterie, mentre per i supermercati verrebbe imposto un tetto più basso.