Lo “stopover”, questa nuova forma di scalo a lungo termine immaginata dalle compagnie aeree

Lo “stopover”, questa nuova forma di scalo a lungo termine immaginata dalle compagnie aeree
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Gli scali tra due voli sono l’incubo di molti viaggiatori, che spesso sono costretti ad effettuarli per ragioni di budget. Consapevoli di questo problema, le compagnie aeree hanno deciso di reinventare lo scalo per renderlo un’esperienza piacevole, ricca di scoperte, di relazioni Geo .

Molte aziende oggi offrono programmi “sosta” o STPC (“Scalo pagato dal vettore”). Si tratta di estendere volontariamente i collegamenti tra due aerei per consentire ai passeggeri di fare un vero e proprio scalo ed esplorare la città in cui sono atterrati.

Un’iniziativa interessante ma poco eco-friendly

Le più grandi compagnie aeree del mondo, come Air France, Air Canada, Emirates, Finnair e Japan Airlines, hanno tutte sviluppato questo programma. Nella maggior parte dei casi, lo scalo confortevole, da una notte a più settimane, viene offerto nel Paese di origine della compagnia aerea, o addirittura proprio nella città in cui si trova il suo hub di collegamento. Le aziende a volte offrono pernottamenti gratuiti in albergo, un pasto in un ristorante della città o anche un’offerta di taxi.

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L’obiettivo è chiaro: attrarre nuovi viaggiatori e incentivare il turismo nella città in questione. Se l’idea è allettante, i giramondo sensibili alle questioni ecologiche andranno avanti. Questi programmi rischiano di favorire un aumento dei voli in coincidenza, e quindi un aumento degli aerei in circolazione.

Lo scalo richiede inoltre una preparazione aggiuntiva poiché i viaggiatori non potranno accedere ai propri bagagli da stiva, che verranno ritirati solo alla destinazione finale. È quindi importante scegliere con attenzione cosa mettere nel bagaglio a mano se si intraprende l’esperienza “sosta”.

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