San Gallo: catturato da una fototrappola, un bracconiere viene condannato

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Colto in flagrante, giovedì un bracconiere ha dovuto rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia di San Gallo. L’uomo, di 58 anni, aveva tra l’altro ucciso di notte diversi cervi fuori dal territorio in cui era autorizzato a cacciare. Misfatti per alcuni immortalati da una fototrappola installata nella zona a scopo di osservazione della fauna selvatica. Successivamente, avendo notato la piccola installazione, l’imputato si è comunque preso la briga di sbarazzarsi della telecamera. Peccato per lui, quest’ultimo, insediato lì dal cantone, ha trasmesso le foto in tempo reale a un dipendente.

Un’immagine in cui l’uomo non è chiaramente visibile è quindi giunta alla Procura della Repubblica e alla polizia di San Gallo. “Non sono io nella foto!”, ha sostenuto il cacciatore davanti al giudice monocratico durante il processo. Non abbastanza per convincere quest’ultimo. Nel corso di una perquisizione nell’abitazione dell’imputato sono stati rinvenuti pantaloni da lavoro identici a quelli immortalati nella foto. E che sia il magistrato a ribadire il concetto, prima di pronunciare il verdetto: “Sono due ore che vi osservo. Sei tu in questa foto, molto semplicemente.

Condannato in particolare per molteplici violazioni della legge sulle armi e della legge sulla caccia, il bracconiere è stato condannato a otto mesi di reclusione con sospensione della pena, con un periodo di prova di quattro anni. Periodo durante il quale la sua licenza di caccia sarà sospesa. Dovrà pagare anche una multa di 7mila franchi. Ma le cose potrebbero presto cambiare, perché il legale del cinquantenne ha già annunciato che presenterà ricorso contro questa sentenza.

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