Nostalgia. Citroën Baby Brousse: a noi sconosciuta, ha conquistato il mondo

Nostalgia. Citroën Baby Brousse: a noi sconosciuta, ha conquistato il mondo
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Spesso confondiamo la Citroën Baby Brousse con la Méhari. Tuttavia, i due progetti non hanno nulla in comune e l’origine stessa della Baby Brousse non deve nulla a Citroën.

Questo veicolo nasce dalla fantasia di due francesi, i signori Letoquin e Lechanteur, titolari di Ateliers et Forges de l’Ebrié, azienda con sede ad Abidjan in Costa d’Avorio.

Una Citroen africana

I due uomini ebbero l’idea di progettare un veicolo adatto all’Africa e di facile manutenzione. Il Baby Brousse utilizza quindi il telaio e la meccanica dell’Ami 6.

Ma per renderlo un vero avventuriero, capace di resistere alle dure piste africane, i due uomini gli hanno dato una carrozzeria in acciaio stampato.

Una garanzia di resistenza e solidità, ma anche di risparmio. Questa tecnica di fabbricazione non richiede alcuna saldatura, sarà facile produrla in Costa d’Avorio.

Trattative con Citroen

I due produrranno circa 800 veicoli, mentre avviano le trattative con la casa francese, per formalizzare le cose.

L’idea è quella di ottenere una fornitura ufficiale di componenti e motori, integrando al contempo la Baby Brousse nella gamma Citroën venduta nel continente africano.

Nel 1969, Citroën acquista la licenza del modello Baby Brousse dagli Ateliers et Forges de l’Ebrié con l’obiettivo di estendere la commercializzazione della macchina.

Un veicolo globale

Con l’accordo di Citroën, nel 1970 iniziò la produzione in piccola serie in Costa d’Avorio e la Baby Brousse fu un vero successo data l’entità del parco auto locale.

Secondo gli archivi del produttore, furono vendute 1.320 copie. La Baby Brousse offre quattro posti in una carrozzeria senza porte e con parabrezza ribaltabile. Ma presto sperimenterà altri orizzonti.

Nel Vietnam del Sud entrò in produzione una versione denominata Dalat, sebbene la partecipazione ufficiale di Citroën al progetto non fosse chiaramente stabilita.

Nel 1973, il produttore francese importò in Francia tre carrozzerie Dalat a scopo di studio. Da parte sua, il costruttore locale aveva proposto a Citroën una versione 4X4, ma senza alcun accordo firmato in entrambi i casi.

Un successo che ispira la FAF

Gli accordi continuano, dalla Guinea Bissau al Senegal, passando per la Repubblica Centrafricana, il Vietnam e persino l’Iran. Inoltre l’auto viene prodotta in Cile o addirittura in Indonesia.

L’unica produzione europea di Baby Brousse sarà in Grecia. Di fronte a questo successo, Citroën svilupperà un concetto abbastanza simile, il Citroën FAF, per facilità di produzione.

Molto più tardi, la marca reinventa la Baby Brousse, con la Méhari, destinata al tempo libero e dotata di un corpo in plastica. La semplicità è sempre buona.

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