Ulteriori tagli dei tassi da parte della BNS
Da una prospettiva storica, con l’attuale tasso ufficiale dell’1,00%, ci troviamo in un contesto di tassi di interesse normali. Il periodo 2008-2022 è stato caratterizzato da tassi ufficiali in calo e talvolta addirittura negativi, mentre nel 2023 i tassi ufficiali sono saliti all’1,75%.
L’inversione verso tassi di interesse più elevati è iniziata nel 2022 a causa dell’aumento dell’inflazione a seguito della pandemia di coronavirus e dell’attacco della Russia all’Ucraina. Per frenare l’inflazione, la Banca nazionale svizzera (BNS) ha aumentato il tasso guida cinque volte fino a raggiungere l’1,75% nel giugno 2023. Nel 2023 l’inflazione è scesa al di sotto del 2%, che corrisponde alla zona di stabilità dei prezzi definita dalla BNS. Ciò ha consentito alla BNS di abbassare il tasso guida di 0,25 punti percentuali all’1,00% nei mesi di marzo, giugno e settembre 2024.
A settembre i rendimenti dei titoli di Stato svizzeri a 10 anni e i tassi ipotecari sono rimasti bassi.
Il 26 settembre la Banca nazionale si è riunita per la valutazione trimestrale della situazione e ha abbassato il tasso di riferimento di 25 punti base, all’1%. Ha giustificato questa misura indicando che si aspetta un calo significativo dell’inflazione nei prossimi trimestri.
Recentemente è aumentato il rischio di un ritardo nella ripresa economica dell’Eurozona, che potrebbe causare lo stesso problema all’industria svizzera. Allo stesso tempo, si prevede che l’inflazione scenderà al di sotto dell’1% l’anno prossimo. In uno scenario del genere il tasso guida dell’1% sembra troppo elevato per gli esperti di UBS e per questo motivo si aspettano ulteriori tagli dei tassi nei prossimi trimestri.
Nei prossimi trimestri i rendimenti dei titoli di stato svizzeri dovrebbero quindi muoversi lateralmente. Lo stesso vale per i tassi ipotecari a lungo termine. Si prevede che i tassi ipotecari indicizzati al SARON continueranno a scendere.