Si discute nuovamente della privatizzazione degli ospedali in Marocco

Si discute nuovamente della privatizzazione degli ospedali in Marocco
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La privatizzazione dei beni pubblici è un fenomeno molto criticato, soprattutto quando si tratta del settore sanitario. In Marocco, il trasferimento degli ospedali pubblici nel nord del Paese al settore privato ha recentemente suscitato una forte indignazione. La deputata Saloua Berdai, del gruppo Partito Giustizia e Sviluppo (PJD) alla Camera dei Rappresentanti, ha rilanciato il dibattito.

Imbarazzato da questa travolgente ondata di privatizzazioni che continua ad aumentare, il deputato ha interrogato in un’interrogazione scritta Khalid Ait Taleb, ministro della Sanità e della Protezione sociale, sulle motivazioni di questo rimpasto strutturale. Ha evidenziato “ il ruolo cruciale di queste strutture pubbliche per i cittadini e per gran parte dei marocchini che non hanno accesso ai servizi sanitari privati “. Berdai ha ricordato che “l’a privatizzazione degli ospedali pubblici, risalente all’epoca coloniale spagnola, accende vivaci dibattiti sulla sorte degli operatori sanitari che vi lavorano “.

Il parlamentare era preoccupato per l’impatto di questa decisione sui cittadini più indigenti, e che rischia di privarli di un diritto fondamentale sancito e garantito dalla Costituzione. Per far capire che le cose si stanno muovendo in questa direzione, il deputato ha annunciato che una direttiva del Ministero della Sanità e della Protezione Sociale aveva chiesto alla direzione regionale di facilitare l’accesso dei nuovi proprietari alle proprietà degli ospedali interessati.

In questo senso, Saloua Berdai ha avvertito che “ questa privatizzazione porterebbe inevitabilmente a un deterioramento dei servizi sanitari per i cittadini più vulnerabili, che non possono accedere al settore privato “. “Il Ministero della Salute e della Protezione Sociale ha trasferito i beni di tre ospedali all’Organisme de Placement Collectif Immobilier (OPCI) come parte di una nuova strategia di sfruttamento dei beni statali “, ha ricordato.

Secondo la recente corrispondenza inviata alle parti interessate, questa vendita è stata effettuata garantendo la continuazione dell’uso degli ospedali come servizio pubblico, attraverso contratti di affitto a lungo termine. Chiede inoltre che gli immobili trasferiti restino accessibili per i servizi e le valutazioni necessarie.

Questo approccio fa parte di una nuova politica del Ministero dell’Economia e delle Finanze volta a ottimizzare l’uso del patrimonio statale. Consiste nella stipula di contratti di “ noleggio a lungo termine » per beni immobili, come ospedali e centri sanitari, all’OPCI, in cambio di un’entrata finanziaria vantaggiosa per il bilancio generale.

Da notare che questa misura, ancora controversa, non è apprezzata né dai cittadini né da alcuni leader locali. Lo vedono come il desiderio di dare un’aria di freschezza al bilancio generale a scapito dei bisogni sanitari di uno dei segmenti più colpiti dall’inflazione.

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