L’India vuole diventare la nuova “fabbrica mondiale” – rts.ch

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Il primo ministro indiano uscente Narendra Modi, favorito alle elezioni in corso, è riconosciuto per aver dato impulso alla performance dell’economia indiana. Il Paese vuole diventare la nuova “fabbrica del mondo”. Tra gli indicatori di successo figurano la crescita e l’insediamento di imprese straniere.

L’India può vantare una crescita che nell’anno terminato a marzo avrebbe dovuto raggiungere il 7,5%, tre volte superiore alla media mondiale. Questa crescita è superiore a quella del rivale cinese, un punto importante per un Paese che generalmente soffre il confronto con i giganti asiatici. Si prevede che la tendenza continui.

Nella partita contro la Cina cresce anche l’interesse di molte multinazionali che cercano di insediarsi in India per diversificare la propria produzione. “Le esportazioni dell’India, sommando tutti i settori industriali, hanno raggiunto l’anno scorso la cifra record di 780 miliardi di dollari”, sottolinea Vivek Shevade, consulente per le aziende straniere, intervistato martedì a Matinale. La società di consulenza cita ad esempio le esportazioni di Apple, raddoppiate nel 2023. Si aspetta che Tesla, Foxconn e altri inizino o continuino a investire in India.

Prospettive lontane

Ma l’India è ancora lontana dall’essere “la fabbrica del mondo”. Il primo ministro Narendra Modi, come i suoi predecessori, vuole davvero sviluppare il settore. L’obiettivo è che questo settore raggiunga il 25% del Pil. Ma per ora si aggira attorno al 17-18%. La Cina, dal canto suo, sfiora il 28%.

L’India suscita interesse, soprattutto da parte di iE lo sappiamo anche qui in Svizzera, dato che abbiamo appena firmato un accordo di libero scambio con l’India, questo paese suscita interesse. O per le sue prospettive di crescita, per il suo immenso mercato o anche per ridurre la dipendenza dalla Cina.

Ma non è così semplice, come spiega Catherine Bros, professoressa di economia all’Università di Tours e specialista in India. Quando le viene chiesto se l’India può essere un sostituto, vede tre problemi:

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