Nestlé ha dovuto rispondere della sua strategia alimentare sana durante l’assemblea generale annuale di giovedì, con gli azionisti che hanno esercitato pressioni sul gruppo affinché adottasse obiettivi più rigorosi.
Lo scandalo dell’acqua in bottiglia e le domande sul contenuto di zucchero negli alimenti per l’infanzia “danneggiano la fiducia” e mostrano “la necessità” che Nestlé adotti obiettivi più restrittivi, ha affermato Vincent Kauffmann, direttore della fondazione Ethos, durante un discorso all’assemblea generale tenutasi vicino a Losanna.
Questa fondazione, che rappresenta i fondi pensione in Svizzera, è stata una delle organizzazioni che hanno sostenuto una risoluzione presentata dalla ONG britannica ShareAction per costringere il gruppo svizzero, proprietario tra gli altri delle cialde Nespresso, dei brodi Maggi e delle tavolette di cioccolato KitKat, a compiere maggiori sforzi aumentare la quota di alimenti salutari nel suo fatturato.
La risoluzione è stata appoggiata anche dalle società di gestione del risparmio Legal e General Investment Management, Candriam e La Francaise Asset Management.
Anche l’organizzazione degli azionisti svizzeri Actares ha chiesto un voto favorevole.
L’Assemblea l’ha respinta con l’87,88% dei voti, contro l’11,07% dei favorevoli e l’1,05% degli astenuti.
– Un segnale forte –
“Non pensavamo che la risoluzione sarebbe stata adottata”, ha detto all’AFP Thomas Abrams, che rappresentava la ONG all’assemblea generale.
“Ma siamo riusciti a inviare un segnale molto forte per dimostrare che gli investitori sono preoccupati”, ha affermato.
A settembre Nestlé si è posta l’obiettivo di aumentare del 50% la quota degli alimenti più nutrienti nel suo fatturato entro il 2030.
Non sono compresi nel calcolo il latte per neonati fino a 12 mesi, soggetto a rigide normative, e i prodotti per animali domestici.
Il colosso alimentare è inoltre impegnato a commercializzare i dolcetti in modo responsabile, compresa la limitazione delle porzioni di gelati e dolcetti per bambini a 110 kilocalorie o meno.
Ma questo obiettivo comprende anche prodotti come il caffè, “che non ha alcun valore nutritivo”, ha sostenuto ShareAction quando è stata annunciata la presentazione della risoluzione a metà marzo.
Nestlé può quindi “vendere più caffè” per raggiungere il suo obiettivo, ha sostenuto l’ONG, che ha quindi chiesto una votazione per costringere il gruppo ad essere più preciso.
Nestlé è la più grande azienda agroalimentare del mondo e ha un’enorme influenza sulla dieta di miliardi di persone, ha difeso l’ONG, sottolineando che la legislazione rischia di inasprirsi in molti paesi di fronte ai crescenti costi dell’obesità per i sistemi sanitari.
In futuro, “Nestlé, che fa così tanto affidamento su alimenti meno sani, si troverà in una posizione meno buona”, ha sostenuto Abrams, ritenendo che sia nell’interesse degli azionisti che Nestlé rafforzi la quota delle vendite realizzate con cibi più sani
Paul Bulcke, presidente di Nestlé, ha difeso la strategia del gruppo, spiegando che l’obiettivo è quello di rafforzare i prodotti sani, ma che l’azienda non è d’accordo sulle richieste dei suoi azionisti su come raggiungere questo obiettivo.
“I consumatori sono sempre più preoccupati per la loro salute e consapevoli dei benefici di una dieta equilibrata” e “abbiamo le competenze necessarie per sostenerli in questo processo”, ha difeso.
All’inizio dell’anno, Nestlé ha ammesso di aver utilizzato trattamenti di disinfezione in Francia e Svizzera per “garantire la sicurezza alimentare” delle sue acque in bottiglia mentre questi trattamenti sono vietati per le acque minerali.
Mercoledì, la ONG Suisse Public, dal canto suo, ha messo in dubbio i prodotti per bambini della Nestlé, affermando che prodotti come i cereali per bambini Cerelac contengono zuccheri aggiunti in paesi come le Filippine, la Nigeria o il Senegal, mentre non ne contengono affatto in Germania o nel Regno Unito. .
