L’Italia è sul punto di negoziare un nuovo aggiustamento di bilancio con l’Unione Europea

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L’industria del paese è stata trasformata negli ultimi anni dalla pandemia.

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Le prossime elezioni europee di giugno saranno decisive per l’Italia, che si appresta a negoziare i termini di un nuovo aggiustamento di bilancio con l’Unione Europea.

Secondo l’Istituto Nazionale Italiano, negli ultimi quattro anni il Paese è diventato uno dei paesi con le migliori performance tra i paesi europei.

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Tuttavia, questo sviluppo non ha posto fine a una lunga stagnazione economica.

Valentina Meliciani, Direttore, Istituto Luiss per l’Analisi e la Politica Europea, spiega:

Se assumiamo una prospettiva di medio e lungo termine, risalendo agli anni ’90 e guardando al fatturato delle imprese, alla crescita del PIL e alla produttività del Paese, vediamo che l’indice di crescita dell’Italia è inferiore alla media europea. Tuttavia, abbiamo recentemente osservato che le imprese sono state in grado di adattarsi dopo la pandemia, dimostrando la loro capacità di rispondere allo shock. Tuttavia, anche quest’ultima tendenza sembra in via di attenuazione.”

Il governo italiano prevede una crescita intorno all’1% nel 2024. Una previsione molto più ottimistica di quella dell’Unione Europea.

Soprattutto da quando la pandemia e gli ultimi eventi geopolitici hanno influenzato la produzione industriale.

Un settore cambiato dalla pandemia

Le aziende di vari settori, compreso quello energetico, hanno dovuto affrontare diverse sfide.

Giulio Natalizia, Natalizia Petroli SpA, dettagli:

“La pandemia ha portato ad una riduzione del nostro fatturato del 20%. Siamo riusciti a riprenderci. Poi, nel 2022, siamo stati colpiti dalla guerra tra Russia e Ucraina, che ha cambiato il settore e la vendita dei prodotti petroliferi. Ma questi i cambiamenti ci hanno anche preparato ad affrontare le sfide del mercato globale.

I leader aziendali incontreranno i candidati alle elezioni europee per discutere una nota della Confederazione Generale dell’Industria Italiana su come migliorare la competitività in Europa.

Il governo Meloni conta sui consumi e sulle misure del Recovery Fund dell’Unione Europea per stimolare la crescita. Ha promesso un approccio molto più cauto nei confronti della spesa pubblica.

Tuttavia, probabilmente dovrà attendere almeno fino al 2026 per riportare il deficit di bilancio al di sotto della soglia del 3% imposta dall’Unione Europea.

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