Martedì 10 settembre, cinque persone sono in terapia intensiva a Tours (Indre-et-Loire) e circa 600 barattoli di pesto all'aglio selvatico sono stati ricercati in tutta la Francia: le autorità sospettano casi di botulismo, una malattia potenzialmente mortale.
Il procuratore di Tours ha dichiarato a BFMTV che è stata aperta un'indagine penale, affidata alla Direzione interdipartimentale della polizia nazionale dell'Indre-et-Loire (DIPN), in collaborazione con la Direzione dipartimentale per la protezione delle popolazioni dell'Indre-et-Loire (DDPP).
Questa indagine include il reato di lesioni involontarie da parte di una persona giuridica seguita da incapacità per più di tre mesi “per goffaggine, imprudenza, disattenzione, negligenza o inosservanza di un obbligo di prudenza o sicurezza imposto dalla legge o dal regolamento”. L'accusa ha specificato che in questa fase non era in corso alcuna custodia della polizia.
Un prodotto specifico sospettato
Nel corso di una conferenza stampa presso l'ospedale universitario regionale di Tours (CHRU), il prefetto dell'Indre-et-Loire, Patrice Latron, aveva segnalato poco prima che “due coppie si erano presentate al pronto soccorso sabato”, seguite da una quinta persona domenica dopo aver partecipato allo stesso “pranzo di compleanno”.
I pazienti, tutti adulti, “sono attualmente in terapia intensiva, coscienti, intubati, ventilati” presso l’ospedale universitario di Tours, ha affermato Patrice Latron. Non sono stati forniti ulteriori dettagli sullo stato di salute e sull’identità dei pazienti.
“Sulla base di prove convergenti”, le autorità sanitarie sospettano casi di botulismo legati all'ingestione di “un prodotto chiamato Ô p'tits Oignons, che è un pesto di aglio selvatico, prodotto in Turenna”, secondo il prefetto.
Si sospetta fortemente che questo prodotto artigianale sia la fonte di questa contaminazione, che può essere fatale, ha sottolineato.
La priorità ora è “validare scientificamente l’ipotesi del botulismo e poi fornire loro il miglior trattamento possibile” e adottare “misure preventive per impedire ad altre persone di consumare il prodotto sospetto”.
Articolo originale pubblicato su BFMTV.com
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