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La statua monumentale di Giovanna d’Arco a Nizza verrà abbattuta? L’accordo è stato appena annullato dai tribunali

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Nel novembre 2023, Nice-Matin ha rivelato che la Régie Parc Azur si preparava a commissionare una scultura monumentale di Giovanna d’Arco per adornare il parcheggio. Un appalto da 170.000 euro aggiudicato, senza pubblicità né gare, al laboratorio Missor, gruppo di artisti noto per i suoi legami con il movimento identitario. Una scelta difesa all’epoca dal parcheggiatore e presidente dell’Autorità metropolitana che smentiva ogni connotazione ideologica. Per Gaël Nofri “non c’era spazio per le polemiche”.

Il nuovo prefetto delle Alpi Marittime, Hugues Moutouh, stimava, quattro mesi dopo, che vi fossero ancora motivi per mettere in dubbio la legalità di quest’ordine pubblico. Nel febbraio 2024 è stato presentato ricorso al giudice amministrativo. Se la giustizia ha rapidamente respinto l’urgenza della richiesta, si è tuttavia limitata a pronunciarsi nel merito. Confermando i timori dei servizi statali.

“Nessun motivo artistico particolare”

Con un’ordinanza emessa martedì 14 gennaio 2025, i magistrati hanno deciso di annullare puramente e semplicemente il contratto di progettazione-costruzione di questa statua monumentale che ora adorna l’ingresso del parcheggio Giovanna d’Arco.

Il tribunale motiva la sua decisione ritenendo che “le condizioni previste dal 1° dell’articolo R.2122-3 del codice degli appalti pubblici consentono all’acquirente di esentarsi dalla procedura di pubblicità e di gara” le condizioni preliminari non erano soddisfatte.

“Difetto di particolare gravità”

Non c’erano, cioè, “particolari ragioni artistiche” che giustificassero che “la realizzazione di una monumentale scultura in bronzo di Giovanna d’Arco nell’omonimo parcheggio pubblico fosse affidata esclusivamente all’Atelier Missor”.

Il giudice ritiene addirittura che tale “inadempienza della stazione appaltante agli obblighi di pubblicità e di gara, che riguardano la scelta del co-appaltatore, costituisce un difetto particolarmente grave” e pertanto annulla il contratto.

“Smontaggio e rimborso”

Ovviamente, la Régie Parc Azur e il suo principale azionista, la Métropole Nice, possono impugnare tale decisione in appello. Ma anche se scelgono questa via di ricorso “non sospende” la decisione resa in primo grado, precisano i servizi dello Stato all’origine del ricorso: “la risoluzione di questo contratto pone fine retroattivamente al contratto”.

La Régie dovrà rispettare i termini della sentenza, che implica “lo smantellamento della statua e il rimborso da parte del prestatore di servizi delle somme versate”, annuncia la prefettura che intende inviare “una lettera” alla Régie Parcs d’Azur “per ricordarle che deve eseguire la sentenza senza indugio”.

D’altro canto, alla domanda se intenda ora rivolgersi al pubblico ministero per chiedergli di aprire un’indagine penale sulle condizioni in cui è stata posta questa ordinanza, la prefettura risponde sobriamente che “in questa fase non è prevista alcuna ulteriore azione è previsto.

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