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Eliminazione di C8 e NRJ12, creazione di un blocco di informazioni… spieghiamo le sfide legate alla modifica del numero di canali DTT

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Dal 6 giugno 2025 cambierà la numerazione dei canali TNT. L’occasione per fare il punto su questo cambiamento e dettagliare le problematiche che ne derivano.

Con la cessazione dei canali C8 e NJR12, la numerazione dei canali TNT verrà stravolta a partire dal 6 giugno 2025.

Due canali liberi

Licenziati lo scorso luglio da Arcom, i canali C8 (canale 8) e NRJ12 (canale 12) non saranno più autorizzati a trasmettere a partire da marzo 2025. In risposta, Canal +, il gruppo proprietario di C8, ha deciso di ritirare TNT alla fine la sua data di scadenza, fissata per giugno 2025.

In sintesi, rimarranno due canali posti vacanti dal 28 febbraio al 6 giugno 2025: 8 che sarà assegnato al canale parlamentare Senato Pubblico, e il 12 che sarà sostituito dal canale giovani Gulli. Mentre il canale 19, vacante dalla chiusura di Ô nel 2020, resterà vacante fino al 1° settembre 2025, data d’ingresso del canale Ouest-France, OFTV, “secondo la sua autorizzazione”spiega Arcom.

«Per semplicità, questa numerazione sarà attuata in un colpo solo non appena terminerà la trasmissione di Canal + su TNT, cioè il 6 giugno 2025.» Così, come consentito dalla sua autorizzazione, le trasmissioni di CMI TV, il canale del miliardario Daniel Kretinski, inizieranno il 6 giugno 2025.

Quale logica ha seguito Arcom?

L’arrivo di questi due nuovi canali “è stata colta come un’opportunità per razionalizzare l’intera rete”spiega lo storico dei media Alexis Lévrier che trova la logica di Arcom “molto più coerente”.

Per selezionare i suoi candidati, il poliziotto digitale ha fatto riferimento al “criteri giuridici stabiliti nell’articolo 3-1 della legge del 30 settembre 1986”precisa Arcom. I membri del collegio fanno quindi un’audizione ai candidati per la ripresa di una frequenza TNT e poi decidono di assegnare questa o quella frequenza “migliore offerta”spiega Arcom.

Implementando una nuova numerazione che garantisce “migliore leggibilità dell’offerta nel pubblico interesse”lo voleva anche l’autorità di regolamentazione del settore audiovisivo “una forma di razionalizzazione e di lotta agli eccessi eventualmente commessi”spiega Alexis Lévrier. Per il ricercatore, la ragione principale di questa riforma è l’abbandono – cosa mai avvenuta prima – di un canale televisivo: “Per la prima volta ci siamo sbarazzati di un canale che poneva enormi problemi etici e che calpestava la convenzione che lo lega ad Arcom, e quindi che lo lega ai cittadini”.

Il blocco informativo

La novità più grande riguarda i canali di informazione che dal 6 giugno saranno riuniti nello stesso luogo “blocco”. Un modo di “semplificare” accesso “ad un’offerta pluralistica di informazioni” per gli spettatori. LCI (ex canale 26) e Franceinfo (canale 27, ultimo numero dei canali nazionali gratuiti) prenderanno rispettivamente il posto di BFMTV sul canale 15, e di CNews sul canale 16. I numeri 13, 14 sono così assegnati rispettivamente a BFMTV e CNEWS.

L’implementazione di questo blocco di informazioni è “veramente un risultato e un vantaggio”nota Alexis Lévrier. Ovviamente, BFM e CNews non sono contenti, ma dà a LCI e France Info TV l’opportunità di giocare ad armi pari”.. Un modo per avvantaggiare meglio la concorrenza e garantire una migliore leggibilità e coerenza, il tutto al servizio della razionalizzazione.

E il grande beneficiario, “sarà lo spettatore che potrà navigare tra i quattro canali di notizie passando direttamente dall’uno all’altro”indica lo storico dei media.

Scelte forti

Giunto alla fine del suo mandato come presidente di Arcom, Roch-Olivier Maistre “ha voluto fare scelte forti lasciando una rete pulita del suo canale più tossico”pensa Alexis Lévrier.

Se questo cambiamento viene effettuato sulla base della razionalizzazione, lo è anche “l’affermazione di una scelta” per Alexis Lévrier. La soppressione di C8 è l’affermazione di una scelta di Arcom, che assume il suo ruolo di regolatore, precisa il ricercatore. E queste scelte alla fine offriranno agli spettatori “una programmazione più leggibile, molto più chiara, molto più coerente e molto più sana”, spiega il ricercatore.

Inoltre, la creazione del blocco informativo“ha reso necessario spostare France 4” che avrà il canale 4 affinché i canali di France Télé “si susseguono logicamente”.

L’affermazione di una scelta, certamente, che prevede anche l’assegnazione di canale 4 a France 4. “Il canale è stato minacciato di scomparsa poco tempo fa ed è stato indebolito dal potere, in particolare sotto Emmanuel Macron”ricorda Alexis Lévrier, che descrive questa misura come “decisione forte e del tutto razionale”. “Mi sembra davvero che il tutto sia una questione di buon senso e di andare verso requisiti migliori in termini di programmazione”conclude lo storico dei media.

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