Francia-Cina, la guerra segretala ricca inchiesta trasmessa domenica alle 23:10, mostra prove dell’ingerenza di Pechino. Spiegazioni con il suo direttore, Vincent Prado.
Quando la Cina guarderà, il mondo tremerà. Vincent Prado potrebbe senza dubbio riprendere questa parafrasi del titolo dell’opera di Alain Peyrefitte, pubblicata nel 1973. Il direttore di Francia-Cina, la guerra segretaun’inchiesta trasmessa domenica sera su M6, non si aspettava di scoprire, in un anno di ricerche, così tante prove di ingerenza. Se l’influenza di Pechino in Francia è già stata menzionata nei documentari, in particolare Operazioni segrete da France 5 nel marzo 2024, è il primo film interamente dedicato a questo tema.
Il regista se ne interessò leggendo un articolo sui piloti francesi assunti dall’Esercito popolare di liberazione. Una sorta di mercenario reclutato a caro prezzo, attraverso un circuito illuminato dal suo documentario, per accelerare l’addestramento degli aviatori cinesi. E rivelare loro tecniche che solo i piloti della NATO conoscono. L’argomento è abbastanza serio da spingere la Direzione dell’Intelligence e della Sicurezza della Difesa (DRSD) a parlare davanti alla telecamera per confermare l’esistenza di questo fenomeno. Un primo.
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Bernard de La Villardière, autore dello studio, riconosce quanto segue: « La Cina è interessata a tutto : alta tecnologia, cultura, informazione, patrimonio, spazio, aria e militare. » E da almeno due decenni nel settore aerospaziale. Nel 2003, la presenza cinese nel programma di lancio del satellite europeo Galileo non ha lasciato buoni ricordi. Ormai ottantenne, lo scienziato René Oosterlinck afferma senza mezzi termini: « Uno degli ingegneri ci stava spiando. » L’Agenzia spaziale europea ha addirittura richiesto altri cavi Internet per bypassare alcuni uffici cinesi. Nuove informazioni raccolte in questa indagine.
Impunità
« Dopo ore di interviste, i segreti finiscono per essere confidati e le chiavette USB cadono dal cielo »sorride Vincent Prado, abituato a gestire file complicati. È stato brevemente arrestato dalle autorità kazake nel 2018, durante una denuncia. Un destino che un dissidente non è riuscito a sperimentare l’anno scorso al… Cremlino-Bicêtre. Gulbahar Jalilova, una rifugiata uigura in Francia, ha ricevuto una visita di cortesia a casa sua il giorno dopo la visita ufficiale di Xi Jinping. Si trattava, a quanto pare, di emissari del Partito comunista cinese. Gli scagnozzi non si sono nemmeno preoccupati di essere discreti.
Al contrario, alcuni studenti francesi che studiano il mandarino mantengono un basso profilo quando vengono interrogati sulla politica del paese. La suscettibilità di Pechino è di pubblico dominio. Gli studenti cinesi lo sanno bene e non dicono nemmeno una parola al riguardo. « Si scrivono persino rapporti l’uno sull’altro »dice Vincent Prado. Chi aggiunge: « Dovevamo completare questo documentario con la testimonianza di uno studente cinese che ha espresso il suo orgoglio di aiutare il suo Paese in questo modo. » Ha annullato il suo ordine all’ultimo momento.
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Questa indagine, di cui rimpiangeremo la voce fuori campo con il suo tono allarmista, può servire da campanello d’allarme, anche se l’era dell’ingenuità sembra in parte finita. Ciò è dimostrato dall’abitudine adottata dall’effimera ministra dell’Istruzione nazionale ed ex deputata per i francesi all’estero, Anne Genetet, che non si reca in Cina senza una custodia protettiva per il suo telefono o computer. Le informazioni in essi contenute verrebbero, come sappiamo, sottratte senza fallo da una mano invisibile…
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