Hanno cominciato a contarsi, da lunedì 16 dicembre – una ventina tra architetti, ingegneri, edili – poi, in squadre di quattro, hanno cominciato a ispezionare le scuole, una per una. Quelli di Mamoudzou, innanzitutto, la capitale dell'isola, perché il municipio è stato il primo, dopo il passaggio del ciclone Chido che ha devastato Mayotte il 14 dicembre, ad affidare loro una missione: individuare potenziali rifugi, mentre le piogge La stagione è arrivata, le baraccopoli sono già in fase di ricostruzione e si garantisce che le scuole dove a volte dormono centinaia di persone non rappresentino rischi per i loro occupanti.
Leggi anche | Live, Mayotte: gli eletti locali sono preoccupati per la mancanza di aiuti sul posto, a quasi dieci giorni dal passaggio del ciclone Chido
Leggi più tardi
Scrutano le pareti, il pavimento, gli infissi. Sulle carte, annotate tutto, anche le parti intatte, insiste Vincent Milla, dipendente del Consiglio di Architettura, Urbanistica e Ambiente, in un thread WhatsApp che le riunisce. Ogni metro quadrato conta. A fine giornata, il resoconto viene inviato al municipio, con la sua parte di emergenze da affrontare: un pezzo di struttura traballante, un muro che rischia di crollare, un albero appeso nel cortile. Ovunque, per mancanza d’acqua, i bagni sono stracolmi.
Ti resta l'83,2% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.
TV
Related News :