Retailleau, Dati, Borne, Darmanin… Chi nel prossimo governo?
La composizione di un governo risponde a un dosaggio sottile che deve rispettare in particolare gli equilibri politici, la parità tra uomini e donne e le sensibilità delle persone. Soprattutto, i ministri dovranno preparare urgentemente un bilancio per il 2025, sotto la pressione delle opposizioni e dei mercati finanziari.
Si menzionano i nomi dell'ex primo ministro Élisabeth Borne o dell'ex ministro dell'Interno Gérald Darmanin per unirsi alla squadra di François Bayrou, così come quello di Xavier Bertrand, presidente dell'Hauts-de-France e figura dei repubblicani (LR). Quest'ultimo, citato per Giustizia, è un elemento irritante per il Raggruppamento Nazionale, che si batte da tempo.
Quanto a Gerald Darmanin, ex LR schieratosi con la macronie, ha chiesto pubblicamente di conquistare il Quai d'Orsay dove l'attuale ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot (MoDem) vorrebbe restare.
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A sinistra, l’ex ministro socialista François Rebsamen, 73 anni, ha annunciato domenica su La Tribune di essere “pronto” unirsi al governo, pubblicizzando il suo “rapporto di fiducia” per lungo tempo con François Bayrou.
Tra quelli che lasciano, Catherine Vautrin (Territori), Rachida Dati (Cultura) e Sébastien Lecornu (Eserciti) e Bruno Retailleau (Interni) dovrebbero restare, probabilmente negli stessi portafogli.
Sabato sera, il leader dei deputati les Républicains Laurent Wauquiez ha confermato alle sue truppe che si sta muovendo verso la partecipazione del suo partito al governo, subordinatamente agli impegni scritti del Primo Ministro “con dettagli sulla tabella di marcia” soprattutto di bilancio. Tuttavia, aveva fatto sapere che non si sarebbe unito lui stesso alla squadra di Bayrou dopo aver aspirato al portafoglio delle Finanze.
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