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“Dexter”: un finale totalmente fallito

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UNAll'inizio ci sono questi titoli di coda memorabili, tanto inquietanti quanto affascinanti. Un rasoio che scivola su una guancia, un coltello che taglia la pancetta, un uovo che scoppia, gocce di caffè… Tanti dettagli e gesti innocui e quotidiani che, ripresi in primo piano, assumono improvvisamente un'intensità nuova e inquietante. Questa produzione cattura meravigliosamente la dualità dell'uomo che divenne rapidamente un personaggio iconico della serie: Dexter. Un esperto forense dall'aspetto normale, timido e affascinante che nasconde la sua vera natura di meticoloso serial killer. Chi avrebbe meritato di vedere le proprie avventure finire in grande stile. Ma non è stato così!

Trasmesso dal 2006 al 2013 su Showtime, Destro affascina immediatamente grazie al suo audace pregiudizio narrativo, che rende il protagonista principale un antieroe atipico, sia serial killer che vigilante. La serie ci ha immerso nella psiche infinitamente complessa di Dexter Morgan, un sociopatico con un “codice” morale a dir poco ambiguo (uccide solo criminali). Il successo della serie è dovuto anche all'impeccabile interpretazione di Michael C. Hall, che per la sua interpretazione ha vinto un Golden Globe nel 2010 e uno Screen Actors Guild Award.

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