Già, le prime vertigini. Durante il passaggio dei poteri sulla scalinata di Matignon, venerdì 13 dicembre, François Bayrou, 73 anni, con aria seria, ha dichiarato, insieme al suo predecessore Michel Barnier, di “non sappiamo nulla dell’Himalaya che ci sta davanti, di difficoltà di ogni genere”. Questa immagine di un’ascesa turbolenta ha acquisito tutto il suo significato durante i primi giorni della rue de Varenne centrista. Una sintesi delle crisi e delle emergenze urgenti.
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Lo spettro della crisi finanziaria ed economica, con il declassamento del rating francese da parte dell’agenzia Moody’s a poche ore dalla nomina del sindaco di Pau. Crisi climatica e disastro umanitario, con il devastante passaggio del ciclone Chido sull’isola di Mayotte, sabato 14 dicembre, che ha lasciato in uno stato di desolazione il dipartimento più povero della Francia. Il bilancio delle vittime, che si poteva contare “in centinaia o migliaia”, secondo il prefetto dell’arcipelago, il ministro degli Interni dimissionario, Bruno Retailleau, e quello degli Esteri, François-Noël Buffet, si sono affrettati a recarsi, lunedì 16 dicembre, al 101° dipartimento francese, annidato nell’Oceano Indiano.
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