Aya Nakamura ha spiegato di essere stata oggetto di accesi scambi tra gli organizzatori dei Giochi Olimpici di Parigi e quelli di Vogue World, che si contendevano la sua presenza ai rispettivi eventi.
Durante il suo passaggio a C per tegiovedì 28 novembre su France 5, Aya Nakamura ha rivelato che le tensioni, fino ad allora tenute nascoste, avevano circondato la sua esibizione all’evento Vogue World dello scorso luglio. L’interprete di Djadja et Pookie ha rivelato che era scoppiato un conflitto con gli organizzatori dei Giochi Olimpici di Parigi 2024.Prima di questo evento c’era un problema con le Olimpiadi perché dovevo essere l’esclusiva della cerimonia, come era a Parigi“, ha confidato, sorprendendo il tavolo degli editorialisti guidato da Anne-Élisabeth Lemoine. La partecipazione della cantante alla sfilata organizzata da Anna Wintour, in Place Vendôme, ha acceso le discussioni tra questa papa della moda e i responsabili di OJ.
Secondo Aya Nakamura la questione riguardava in particolare la scelta delle canzoni da eseguire. “Insomma, in quel momento dovevo cantare La Vie en rose di Édith Piaf“, ha spiegato, prima di precisare che questa decisione è stata finalmente riconsiderata per evitare di creare ulteriori polemiche. “Le Olimpiadi dicevano: “Se cantate lì Édith Piaf, rovinerete la polemica”“, riferì con una punta di divertimento. Per allentare le tensioni, l’artista ha infine proposto un compromesso eseguendo un brano del suo repertorio, Volarein versione sinfonica.
Senza rimpianti
Nonostante le sfide dietro le quinte, Aya Nakamura si è detta entusiasta di prendere parte all’evento Vogue World. “Comunque, ecco qua, l’ho fatto ed ero così felice di farlo“, ha concluso con entusiasmo. Questa esperienza mostra ancora una volta l’importanza e l’influenza crescente della cantante sulla scena internazionale, ambita per diversi eventi, evidenziando allo stesso tempo le sfide che deve affrontare nella gestione della carriera.
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