Si tratta di un annuncio atteso quanto temuto dagli accademici. Mercoledì 20 novembre, Michael Goldman è entrato allo Château de la Accademia delle Stelle annunciare i primi nomi dei tre candidati. Anche se questa sesta settimana è stata segnata dalla nostalgia, gli studenti si sono esibiti davanti ai loro insegnanti abituali, ma anche davanti ad alcuni ex studenti durante le valutazioni. Se alcuni si sono distinti esibendosi in classici che hanno scosso il Stella Ac’altri invece non erano convinti… Dopo una suspense insopportabile, il regista rivela il verdetto: Maïa, Masséo e Ulysse sono in pericolo.
Marlene Schaff (Accademia delle Stelle) spiega perché la performance di Maïa non l’ha convinta
È stato un vero duro colpo per i tre candidati dopo l’annuncio di Michael Goldman. In attesa di sapere come gli interessati hanno accolto e gestito la notizia, i telespettatori del quotidiano hanno scoperto le reazioni dei professori subito dopo la visita degli accademici. E il discorso che più ha attirato l’attenzione del pubblico è stato quello di Marlène Schaff! Una volta la prestazione di Maïa sul titolo Il mondo è lapidato finito, l’insegnante di espressione scenica si affrettò a far sapere che lei “per nulla convinto“. “Sì, ha un tono unico, ma è perché si fa male quando parla e canta. Per me c’è un problema di tono. Non dico che debba necessariamente essere fatto nella tonalità originale, ma lì… Non c’era nemmeno più un grande divario, era Jean-Claude Van Damme da un edificio all’altro! Non mi ha disturbato“, ha detto, tra le risate di Armande Altaï.
Maia (Accademia delle Stelle) divide gli insegnanti dopo la sua esibizione
Se l’accademica aveva la sensazione di aver convinto e sedotto i suoi insegnanti, questi ultimi espressero una certa riluttanza. “Appena l’ho sentita parlare, ho trovato la sua voce straordinaria. […] Ha una bella incrinatura nella voce e le vengono i brividi solo a parlare.“, ha dichiarato Armande Altaï. Prima di cedere la parola alla sua collega, Sofia Morghavi. “Sono sempre stato sedotto dal tono del ‘sassofono’ di Maïa. Tuttavia, mi ha dato molto fastidio la pressione subglottale che esercita, che può sforzare le corde vocali e creare una leggera tensione come una porta che cigola. Può essere bello se scegliamo di farlo, ma se lo sopportiamo… Mi dà fastidio“, ha confidato il maestro di canto. Oscar Sisto, da parte sua, ha notato la mancanza di coerenza tra le parole e l’energia sprigionata da Maïa: “È una canzone in cui il personaggio dice che non vuole più combattere e alla fine sembrava che stesse per prendere la Bastiglia… È una sciocchezza, è vero.“
Articolo scritto con la collaborazione di 6Medias.
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