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E se potessi conoscere lo stipendio dei tuoi colleghi? Dovrebbe esserci completa trasparenza negli affari?

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©HJBC/Adobe Stock

– Presto sarà possibile avere un’idea di quanto guadagnano i tuoi colleghi.

Dal 2026 potrete saperne di più sullo stipendio dei vostri colleghi: in Francia, come in tutte le aziende dell’Unione Europea, i datori di lavoro saranno tenuti a informare i dipendenti che lo desiderano. livelli retributivi medi per genere per i dipendenti che svolgono lo stesso lavoro. Anche lo stipendio iniziale e l’eventuale fascia salariale per le posizioni da ricoprire devono essere a disposizione delle persone in cerca di lavoro. Questa direttiva dell’Unione Europea mira a lotta alle disuguaglianze salariali e colmare il divario retributivo di genere. In caso di deviazione ingiustificata più del 5% sugli stipendil’azienda dovrà intervenire, altrimenti incorrerà in sanzioni.

“La mancanza di trasparenza salariale è uno dei principali ostacoli all’eliminazione del divario retributivo di genere”indica il Consiglio europeo, ricordando che nel 2020 nell’Ue hanno vinto le donne in media il 13% in meno all’ora rispetto agli uomini. In Francia, secondo le ultime stime, le donne sono pagate 5% in meno rispetto agli uomini con pari competenze e orari di lavoro. Questo divario ha “un impatto a lungo termine sulla qualità della vita delle donne, sul loro rischio di cadere nella povertà e sul persistente divario pensionistico”aggiunge l’autorità europea.

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Stipendio in Francia, “un argomento tabù”

Una misura che accende il dibattito tra i dipendenti: “Forse questo renderebbe più semplice negoziare il nostro stipendio dopo un certo periodo in azienda”stima un impiegato del marketing, intervistato da TF1. Un altro lo teme questa trasparenza conduce “un po’ più di tensione” nelle squadre, “dirsi: lui non fa niente e guadagna altrettanto, mentre io lavoro come un pazzo” per lo stesso stipendiodice al microfono di TF1. “In Francia è estremamente tabù e trovo che aiuterebbe a evitare alcune discrepanze che non sono giuste”assicura anche un direttore delle risorse umane.

Per l’Unione Europea, Il Covid-19 e le conseguenze economiche e sociali che ne è risultato “rendono ancora più urgente la necessità di affrontare questo problema: la pandemia ha ulteriormente evidenziato le problematiche note da tempo legate alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, visto che in questo periodo le donne hanno sostenuto la maggior parte delle responsabilità familiari”assicura l’UE.

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