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Gilles (L’amour est dans le pré) critica le scelte iniziali dello spettacolo

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Tra poco più di due settimane M6 trasmetterà già la prima parte della recensione della 19esima stagione di L'amore è nel prato. Gilles e Renaud, che parteciparono all'edizione 2024, sono stati ricevuti nella Buzz TV Venerdì 8 novembre. Il primo ha espresso alcune critiche…

Gilles e Renaud, candidati emblematici della stagione 19 di L'amore è nel prato – la cui prima parte andrà in onda il 25 novembre su M6 – sono stati ospiti della Buzz TV Di Figaro Venerdì 8 novembre. L'occasione, per i due amici, di esprimersi sui loro contendenti e di ricordare gli esordi della loro partecipazione a questa edizione del programma rurale condotto da Karine le Marchand. Un'edizione, ricordiamolo, lasciata per strada da tre loro colleghi ancor prima della messa in onda. Sono stati inoltre incoraggiati a commentare le scelte fatte dalla produzione all'inizio dello spettacolo.

Gilles incisivo sulle prime stagioni di L'amore è nel prato : “Non rappresentava gli agricoltori”

Il giornalista Damien Canivez lo ha chiesto ai due partecipanti L'amore è nel prato se il successo degli appuntamenti rurali avesse, secondo loro, contribuito a cambiare la percezione degli spettatori del mondo rurale e dei suoi attori. Domanda alla quale Gilles ha risposto affermativamente, prima di precisare il suo punto di vista formulando alcune critiche. “Sì, ma è vero che all’inizio forse è stata un po’ dura”disse, scegliendo attentamente le parole. “Ci sono stati anni in cui i contadini non erano molto… non lo dico 'evoluto', ma ehi… è stata dura”ha osservato. “Non rappresentava realmente la maggioranza degli agricoltori”ha poi sintetizzato.

Renaud (L'amore è nel prato) più magnanimo: “Dobbiamo accettarlo”

Un punto di vista che Renaud ha cercato di temperare. “Sì, beh, dovresti sapere che certe strutture, certe operazioni, si sono evolute molto”hanno stimato i Mayennais, percepiti come affettuosi da diversi spettatori, sul set di Buzz TV. “Ci sono altri che sono felici così come sono”filosofeggiava, volendo smussare gli angoli. “È la ruralità. Dobbiamo accettare gli agricoltori nel loro ambiente così com’è”ha riassunto, senza perdere il sorriso. “Esatto, ci fanno mangiare i contadini. Ce ne siamo accorti recentemente con la crisi”.ha concluso il giornalista. Hai ragione.”

Articolo scritto in collaborazione con 6Medias


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