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Nell’ombra ( 2): Karin Viard svela il politico di destra che ha ispirato il suo personaggio (ESCLUSO)

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Questa è la prima volta che giochi in una serie. Hai letto il libro che l’ha ispirata prima di fare il grande passo?

Karin Viard No, ho letto la sceneggiatura direttamente con il regista Pierre Schoeller (Esercizio di Statonel 2011, ndr), che mi ha offerto il ruolo di Marie- Trémeau. Ero molto interessato, ma ho scoperto che non aveva abbastanza spazio per svolgersi in modo sottile. Gli ho detto che accettavo volentieri, ma che doveva darmi più scene. Mi ha ascoltato e il mio personaggio si sviluppa nel quarto episodio.

Hai potuto parlare con Édouard Philippe, l’ex Primo Ministro?

Sì, perché con Gilles Boyer (suo consigliere, quando era al Matignon), vennero sul set. Ricordo una risposta che mi diede, che adoro: “ In politica, finché non sei morto, sei ancora vivo. »E quindi questo significa che puoi sempre tornare. Michel Barnier avrebbe potuto pensare, un anno fa, di diventare Primo Ministro? Mai nella vita!

Karin Viard è stata ispirata da Rachida Dati

Interpreti Marie-France Trémeau, che difende la politica radicale, affrontando il suo avversario alle primarie di destra, Paul Francoeur (Melvil Poupaud), che è più moderato. Come lo hai immaginato?

Alcuni anni fa, Cécile Duflot, allora ministra dell’Edilizia, fu fischiata all’Assemblea nazionale per l’abito che indossava (nel luglio 2012). Fortunatamente, grazie a #MeToo e ai movimenti femministi, la situazione sta cambiando. Ma possiamo immaginare che una donna della mia età, che ha fatto carriera, dovesse essere più combattiva, più ambiziosa, addirittura più meritevole di un uomo, semplicemente per avere il diritto di esistere. Marie-France, la volevo così: molto “animale politico”.

Parliamo di modelli. Ne hai avuto?

Non ero d’accordo con Pierre Schoeller, che aveva in mente un politico specifico. Per me era importante renderlo un personaggio plausibile, ma non necessariamente esistente. Ho pensato che potesse essere nello stile di Rachida Dati. Quando arrivò nel panorama politico si fece notare: portava i tacchi a spillo, era molto alla moda. Mi interessava plasmare Marie-France a partire da qualcuno come lei, che afferma la propria femminilità, in una forma di aggressività. Ho chiesto di pelle, di camoscio, con stivali… e hanno aggiunto un cane enorme! Lo trovo più divertente in questo mondo maschile estremamente misogino.

Potete trovare l’intervista integrale di Karin Viard sulla nuova rivista Télé 7 Jours. Disponibile in edicola da lunedì 14 ottobre.

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