VIDEO- Il conduttore del “TPMP” stasera si è commosso moltissimo. Quello che di solito non ha filtri nei confronti dei suoi avversari ha tenuto un discorso unificante ai suoi telespettatori del C8.
Uno spettacolo particolarmente impegnativo questo 7 ottobre su C8. Un anno esatto dopo l’attacco terroristico che ha colpito Israele. Nella sua sintesi, Cyril Hanouna torna sull’intervento di Arthur questa mattina nel programma mattutino di Apolline de Malherbe.
“È una ferita, una ferita aperta che non si rimargina”.ha stimato il conduttore prima di denunciare il comportamento di Jean-Luc Mélenchon. “Arringa la folla e chiede, per commemorare i massacri del 7 ottobre, che in tutte le facoltà vengano affisse bandiere palestinesi… Questo aggiunge costantemente benzina sul fuoco. Sta sfruttando la sfortuna di una situazione, sia israeliana che palestinese, per scopi politici. Questo è inaccettabile”ha dichiarato.
Fronda contro Mélenchon
“Non gli interessa affatto la causa palestinese, ma dice a se stesso: “Lo farò per avere un elettorato che non voterà mai, per essere davanti a Marine Le Pen e magari diventare presidente della Repubblica”. “aggiunge stasera Cyril Hanouna. “Jean-Luc Mélenchon è in politica, ma tutti noi qui siamo nella vita reale. Molti francesi vengono a dirmi che dal 7 ottobre dovranno scegliere da che parte stare”.prosegue prima di raccontare un aneddoto molto più personale.
Non si chiedevano se mio padre fosse ebreo o no.
Cyril Hanouna nel «TPMP»
“Sono andato a trovare mio padre in ospedale per settimane e settimane. E ho visto i Karim, gli Yacine, i Djamila, i Nabilla, i Fatou che si prendevano cura di mio padre dalla mattina alla sera e che non si chiedevano se mio padre fosse ebreo o no. Non gliene fregava niente”. Il 20 agosto Cyril Hanouna ha annunciato la morte di suo padre, Ange Hanouna. “Volevano solo una cosa, salvarlo”assicura il conduttore di “Touche pas à mon poste” mentre le lacrime cominciano a salire.
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Con molta emozione e una forma di moderazione che non conoscevamo, Cyril Hanouna continua il suo discorso: “E oggi che Jean-Luc Mélenchon invoca ancora l’odio, la cosa è estremamente grave. Siamo soprattutto francesi. Fu lui a riportare il conflitto in Francia. Devi comportarti come tutte quelle infermiere che si prendevano cura di mio padre. E come mio padre che si prendeva cura di tutte queste persone”.
A loro volta, gli editorialisti del “TPMP” esprimeranno la loro emozione per le commemorazioni del 7 ottobre. “Vogliamo poter convivere con i cattolici, con i musulmani, con gli atei, con gli ebrei. Non ci interessa la religione. Si parla troppo di religione oggi. E i politici hanno una responsabilità enorme. Ci sono musulmani che non osano andare sul set di Arthur. Arthur è uno spettacolo di intrattenimento. Ti rendi conto di dove siamo”conclude con difficoltà Cyril Hanouna.
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