Un trucco “Improbabile e leggermente spaventoso”. Così il senatore Claude Raynal (Partito Socialista), presidente della commissione finanze e abituato a questo tipo di prove, riassume la dura maratona di bilancio che si conclude. Dopo 164 ore di dibattito, l’esame di 4.454 emendamenti e discussioni interrotte per diverse settimane a causa del cambio di governo, il progetto di bilancio della Francia è finalmente passato, giovedì 23 gennaio, al Capo del Senato. È stato adottato con un’ampia maggioranza di 217 voti contrari, 105 e 22 astensioni. Hanno votato a favore i gruppi di destra e di centro che sostengono il governo di François Bayrou, la sinistra e l’estrema destra lo hanno respinto.
La fine del tunnel del budget sembra ormai in vista. Prossimo passo: la commissione mista congiunta prevista per il 30 gennaio, dove deputati e senatori cercheranno, a porte chiuse, di trovare un compromesso sul testo, respinto dall’Assemblea nazionale in prima lettura. Poi il bilancio sarà sottoposto al voto dei parlamentari all’inizio di febbraio. Il governo spera che il suo testo venga adottato in assemblea nonostante l’assenza di una maggioranza, grazie all’astensione dei socialisti, ancora incerta. La Francia, che ha iniziato l’anno senza bilancio per la prima volta in quarantacinque anni, potrebbe allora uscire dal regime della legge speciale.
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