La commovente storia vera dietro la miniserie trasmessa su M6 da questo mercoledì 22 gennaio 2025

La commovente storia vera dietro la miniserie trasmessa su M6 da questo mercoledì 22 gennaio 2025
La commovente storia vera dietro la miniserie trasmessa su M6 da questo mercoledì 22 gennaio 2025
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Questo mercoledì 22 gennaio 2025 alle 21:10 M6 trasmetterà i primi due nuovi episodi della miniserie Il tatuatore di Auschwitz (nostra opinione). Questa fiction è ispirata all’omonimo romanzo di Heather Morrisè essa stessa una storia dei ricordi di Lale Sokolov, un ebreo che fu prigioniero del campo di concentramento di Auschwitz durante la seconda guerra mondiale, un periodo storico trattato anche nella commovente serie La casa tedesca suDisney+. Nella serie, Lale è interpretato da due attori: Harvey Keitel per la versione anziana e Jonah Hauer-King per il periodo in prigione.

Il tatuatore di Auschwitz : Di cosa parla la miniserie con Harvey Keitel?

La storia della serie Il tatuatore di Auschwitz è organizzato secondo due epoche diverse. Da un lato, gli spettatori scoprono Lale, un ottuagenario, che racconta i suoi ricordi della sua detenzione ad Auschwitz a Heather Morris, infermiera e futura scrittrice. Lale, invece, 26 anni, arriva nel campo di concentramento e viene costretto, per una combinazione di circostanze, a tatuarsi sul braccio il numero dei suoi compagni di prigionia. Quindi attira l’attenzione di una di loro, Gita (Anna Próchniak), e si innamorano all’istante.

Il tatuatore di Auschwitz : La commovente storia vera dietro la finzione

Tradotto in più di 40 lingue e venduto 14 milioni di copie nel mondo (400.000 in Francia), il libro Il tatuatore di Auschwitz pubblicato nel 2018 racconta le memorie di Lale Sokolov, ebreo di origine austro-ungarica deportato nel campo di Auschwitz-Birkenau durante la Seconda Guerra Mondiale. L’origine di questa straordinaria storia risale al 2003, a Melbourne (Australia), quando Heather Morris conobbe Lale, 87 anni, pochi mesi dopo la morte della moglie Gita. “Voleva che la sua storia fosse scritta per trasmetterla al figlio, perché né lui né sua moglie avevano mai parlato della loro detenzione durante l’Olocausto. Doveva sapere“, ha confidato lo scrittore nel corso di una conferenza stampa. Per tre anni Heather Morris ha raccolto ogni settimana la testimonianza dei sopravvissuti ad Auschwitz-Birkenau. Nel 2006, al capezzale dell’amico morente, gli fece la promessa di nascere”non smettere mai di raccontare la loro storia“. La pubblicazione del libro dodici anni dopo, però, gli valse critiche: “Gli accademici mi hanno criticato per errori storici. Ne abbiamo riconosciuti diversi e li abbiamo corretti nell’edizione successiva. Ma per quanto riguarda i ricordi di Lale, non correggerò. I suoi ricordi gli appartengono.

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