Il 21 gennaio 2025, l’Associazione RSO in Marocco ha organizzato una tavola rotonda a Casablanca, sul tema “Responsabilità sociale d’impresa (CSR) ed economia sociale e solidale (ESS): quali sinergie per un futuro sostenibile? “. L’evento ha riunito esperti, rappresentanti istituzionali, attori dell’economia sociale e imprese impegnate. L’obiettivo principale: esplorare le interazioni tra CSR ed ESS, due approcci complementari, per affrontare le sfide sociali, economiche e ambientali del Marocco.
Il presidente della RSO in Marocco, Mohammed Aziz Derj, ha ricordato nel suo discorso di apertura che il Marocco si trova a un bivio critico, affrontando grandi sfide economiche, sociali e ambientali, pur essendo ricco di opportunità grazie alla sua diversità sociale e alle sue risorse naturali.
Nel suo discorso, Derj ha sottolineato il ruolo chiave dell’ESS nell’inclusione delle popolazioni emarginate e nel rafforzamento della coesione sociale. Ha inoltre sottolineato che le cooperative, le associazioni e le mutue partecipano attivamente alla creazione di ricchezza locale, soprattutto nelle zone rurali spesso svantaggiate. Allo stesso tempo, ha insistito sull’importanza della RSI per consentire alle aziende di superare i requisiti legali e integrare le preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro strategie. Secondo lui, l’integrazione dell’ESS nelle strategie di CSR delle aziende marocchine rappresenta un’opportunità unica per generare un reale valore condiviso. Ha infine invitato a rafforzare le collaborazioni tra le aziende private e gli attori dell’ESS, sottolineando che questa sinergia è essenziale per rispondere a sfide diverse come le disuguaglianze sociali, l’emancipazione delle donne e dei giovani e la conservazione delle risorse naturali del paese.
Sfide strutturali
Da parte sua, il professor Bouchra Tawfik ha presentato le azioni portate avanti dall’Agenzia per lo sviluppo sociale (ADS), un’istituzione fondata nel 1999 per combattere la povertà e l’esclusione sociale. Il suo intervento ha evidenziato gli sforzi costanti dell’agenzia per promuovere l’ESS come pilastro centrale dello sviluppo sostenibile in Marocco.
Ha descritto come l’ADS, basandosi su programmi di sostegno come Tamkine (rafforzamento delle capacità locali), Mourafaka (sostegno all’imprenditorialità sociale) e Tatmine (valorizzazione delle catene di produzione), contribuisce a rafforzare l’empowerment economico delle popolazioni vulnerabili. Queste azioni, combinate con un approccio territorializzato allo sviluppo, consentono agli ADS di essere parte degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) e degli orientamenti strategici definiti nel Nuovo Modello di Sviluppo Marocchino (NMD).
La Sig.ra Tawfik ha inoltre sottolineato le sfide strutturali che stanno ostacolando lo sviluppo dell’ESS. Ha parlato dell’aumento del tasso di povertà, che ha ormai raggiunto il 21%, e delle difficoltà incontrate da quasi tre milioni di giovani che non hanno né lavoro, né istruzione, né formazione. Nonostante queste sfide, ha insistito sull’importanza di un’azione coordinata tra ESS e CSR per massimizzare l’impatto dei progetti e garantire una migliore inclusione dei giovani e delle donne, queste ultime, secondo lei, attori chiave. dello sviluppo locale.
Guidata dalla Prof.ssa Fatima Arib, la prima plenaria ha permesso di approfondire i dibattiti sui rapporti tra ESS e CSR. Le discussioni hanno evidenziato i punti di forza e di debolezza di entrambi gli approcci, evidenziando al contempo le opportunità che offrono.
La professoressa Manal El Abboubi ha presentato un’analisi dettagliata dell’attuazione della RSI in Marocco, distinguendo tre livelli di impegno aziendale. Alcune aziende si accontentano di adottare un approccio minimalista, noto come “lista di controllo”, in cui rispettano gli standard e i parametri di riferimento in vigore, senza integrare veramente la RSI nelle loro strategie. Altri adottano un approccio più strutturato, in cui costruiscono piani di CSR in dialogo con le parti interessate, in linea con le loro priorità strategiche. Infine, un piccolo numero di aziende più all’avanguardia stanno sviluppando approcci strutturanti, integrando i principi della CSR nel proprio core business e nelle proprie catene del valore.
Tuttavia, il professor El Abboubi si è rammaricato del fatto che le interazioni tra ESS e CSR siano spesso limitate a collaborazioni una tantum o simboliche, come l’uso di cooperative artigianali per ordini specifici. Ha insistito sulla necessità di espandere queste collaborazioni a progetti più ambiziosi, consentendo agli attori dell’ESS di integrare i processi economici delle aziende.
La professoressa Tawfik, da parte sua, ha ricordato che le cooperative e le associazioni restano al centro dell’ESS in Marocco, ma che il loro potenziale è limitato dalla mancanza di diversificazione delle loro attività. Ha chiesto un cambiamento nella percezione in modo che l’ESS non sia più vista come una “economia di sussistenza”, ma come una leva strategica per lo sviluppo inclusivo e sostenibile.
Principali lezioni e linee di azione
Uno dei punti centrali della tavola rotonda è stata l’importanza di un approccio territoriale integrato per massimizzare l’impatto dei progetti ESS e CSR. I relatori hanno sottolineato che le azioni realizzate devono inserirsi in una visione complessiva di sviluppo locale, tenendo conto delle specificità dei territori e dei bisogni delle comunità.
La tavola rotonda ha inoltre evidenziato il ruolo cruciale delle imprese sociali nella creazione di forti legami tra ESS e CSR. Tuttavia, la mancanza di uno status giuridico chiaro per queste società in Marocco costituisce un grosso ostacolo. I partecipanti hanno chiesto la creazione di un quadro legislativo specifico per incoraggiare queste iniziative ibride, che combinano obiettivi economici e sociali.
Infine, è stata ampiamente dibattuta la questione dell’emancipazione delle donne e dei giovani. Le donne, che rappresentano la maggioranza degli attori ESS, svolgono un ruolo strategico nella lotta contro la povertà e la coesione sociale. I giovani, d’altro canto, rimangono spesso ai margini delle iniziative ESS, richiedendo maggiori sforzi per integrarli nei programmi di formazione, imprenditorialità e innovazione sociale.
La tavola rotonda si è conclusa con un appello all’azione collettiva. I partecipanti hanno convenuto che le sinergie tra ESS e CSR possono trasformare sfide complesse in reali opportunità per il Marocco. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale adottare un approccio sistemico, favorendo la collaborazione tra imprese, associazioni, cooperative ed enti locali.
Nelle sue ultime parole, Mohammed Aziz Derj ha sottolineato che il futuro sostenibile del Marocco si basa su partenariati concreti e su una visione comune. “Insieme possiamo costruire un modello di sviluppo che rifletta i nostri valori di solidarietà e soddisfi i bisogni dei nostri cittadini, oggi e domani”, ha affermato con convinzione.
Selim Benabdelkhalek
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