Ecco perché accolgo con favore l’idea di spingere i presidenti dei partiti al governo perché penso che ciò garantirebbe una migliore coesione federale. Essendo all’interno piuttosto che all’esterno, coloro che hanno negoziato l’accordo governativo ne avrebbero, in linea di principio, molta più responsabilità e ne difenderebbero meglio gli interessi. Georges-Louis Bouchez, l’autore di questa proposta, è forse il miglior esempio di questo fenomeno poiché egli stesso ha minato fortemente la coalizione Vivaldi criticando dall’esterno alcune decisioni che tuttavia erano state prese con il suo consenso, o comunque con il consenso del suo partito.
I presidenti dei partiti presto saranno anche ministri? “Sì, è meglio che i veri decisori siano seduti attorno ad un tavolo”, ritiene Marc Uyttendaele
Allora, che riserve hai?
Ciò che mi dà profondamente fastidio è l’idea che qualcuno che diventa Vice-Primo possa rimanere allo stesso tempo presidente del partito. Questo accumulo mi sembra fondamentalmente problematico. Il presidente del partito deve curare gli interessi del suo partito, il vice primo ministro quelli del governo (anche se, di fatto, rappresenta anche il suo partito all’interno del governo). Non è quindi certamente necessario collegare le due funzioni. In realtà, però, sappiamo benissimo che se i presidenti dei partiti diventano ministri e rinunciano alla guida del loro partito, è molto probabile che vengano sostituiti da una sorta di burattino, cioè da qualcuno che gestisce amministrativamente la Camera ma che ha poco o nessun potere. Ricorda il caso di Olivier Chastel al MR o Thierry Giet al PS. Entrambi ad un certo punto hanno ricoperto la presidenza del loro partito, ma tutti sapevano che il vero capo era Charles Michel il primo ed Elio Di Rupo il secondo.
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Seguendo il tuo ragionamento non è meglio allora abbracciare in pieno l’idea di unire le due funzioni?
No, non ci credo perché se apriamo la porta a questo tipo di ragionamenti, sono infinite. Per dirla in modo scherzoso, potremmo arrivare a ragionare che, poiché il Belgio è una particrazia, possiamo abolire il parlamento poiché nella pratica ha poco potere.
Allo stesso modo, trovo che il principio stesso dei sindaci “prevenuti” in Belgio sia di per sé un problema. Sono quindi convinto che non dobbiamo legittimare ancora di più questa logica di parte adattando le realtà alla logica non ufficiale già in atto… Se non altro per mantenere una certa igiene democratica in questo Paese.