Minacciato di censura, Michel Barnier cerca un compromesso con Marine Le Pen

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Il primo ministro Michel Barnier, all’Eliseo, a Parigi, il 27 novembre 2024. STEPHANE MAHE/REUTERS

Basterà questo per uscire dalla crisi? Sotto la minaccia di una mozione di censura che potrebbe far cadere il suo governo la prossima settimana, Michel Barnier lascia andare.

Quattro giorni prima della seconda lettura del disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale (PLFSS), che inizierà lunedì 2 dicembre all’Assemblea nazionale, il Primo Ministro ha annunciato che non “Non aumentare le tasse sull’energia elettrica”come inizialmente previsto nel progetto di bilancio per il 2025. Ciò consentirà, precisa in un’intervista a Figarogiovedì novembre 28, “un calo dei prezzi dell’elettricità del 14%, che andrà quindi ben oltre il calo del 9% inizialmente previsto. »

Dopo aver compiuto un gesto a favore del presidente del gruppo della Destra repubblicana (DR) all’Assemblea nazionale, Laurent Wauquiez, sulle pensioni di anzianità, poi un altro, mercoledì, in direzione del presidente del gruppo Ensemble pour la République (EPR ), Gabriel Attal, sulle esenzioni tariffarie, Michel Barnier concede quindi una concessione alla presidente del gruppo Rally Nazionale (RN), Marine Le Pen, che aveva fatto dell’aumento delle tasse sull’elettricità una delle sue “linee rosse”.

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Il Primo Ministro si sforza di contrastare questa interpretazione sottolineandola nella sua “maggioranza” come nell’opposizione, lo hanno fatto tutti quelli che ha ricevuto in questi giorni “chiesto di evolversi” sulla tassazione dell’energia elettrica. “Anche i senatori hanno votato all’unanimità in questa direzione”aggiunge, per non dare l’impressione di cedere al leader della RN, che minaccia di votare la mozione di censura promessa dalla sinistra, e così di rovesciare il governo. Infine, dopo una certa esitazione nella sua comunicazione, giovedì il governo ha annunciato che intende modificare la tassazione sulla tariffa regolamentata per la vendita di energia elettrica dal 1È Febbraio 2025, rispetto a quella applicata nel 2024. Abbastanza per mitigare il calo delle fatture che tuttavia è previsto, a causa del calo dei prezzi sul mercato all’ingrosso.

Ma è comunque a Marine Le Pen che il capo del governo si rivolge con quella che sembra un’offerta dell’ultima possibilità. Signor Barnier “si evolve” su altri “linee rosse” del partito di estrema destra. Quindi promette di ridurre “significativamente” IL “cestino delle cure” coperti dall’assistenza sanitaria statale (un sistema che consente agli stranieri in situazione irregolare di beneficiare dell’accesso alle cure), che Marine Le Pen chiede di ridurre “drasticamente”. E ricorda che verranno prese misure “a breve termine” versare “Appena” contro l’immigrazione clandestina e per ” maestro “ in un certo senso “molto severo” immigrazione legale. Annuncia inoltre che verrà presentato un disegno di legge “in primavera” stabilire una dose di proporzionalità nelle elezioni legislative. Anche in questo caso si tratta di una richiesta di lunga data di Marine Le Pen.

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