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Su Paramount+, la nuova creazione del prolisso Taylor Sheridan segue la stessa ricetta delle precedenti (“Yellowstone”, “Tulsa King”…) con il suo modello di americanità maschile che si scontra con il mondo moderno. Ma questa volta indossiamo stivali da cowboy.
Dal clamoroso successo di Yellowstone dall'altra parte dell'Atlantico, il suo sceneggiatore e showrunner Taylor Sheridan allinea la serie con una produttività impressionante, legata da contratto alla Paramount: Landman è la sesta creazione che manda in onda lì in sei anni. Ex attore in difficoltà, visto a fine anni 2000 in Veronica Marte O Figli dell'anarchiaconvertito sceneggiatore di successo (Sicario e le sue declinazioni, già sull'America e i suoi confini), Sheridan appare oggi come una sorta di controparte testosterone di Ryan Murphy, l'altro magnate della serie, altrettanto prolisso ma dal lato più queer (Storia dell'orrore americano, Faida: Capote contro The Swans…).
Le serie di Sheridan seguono una formula ben oliata: generalmente organizzate attorno a una figura maschile ultra-identificata dell'americanità (
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