Quanto vale la serie adattata dall'universo di Frank Herbert? La nostra opinione

Quanto vale la serie adattata dall'universo di Frank Herbert? La nostra opinione
Quanto vale la serie adattata dall'universo di Frank Herbert? La nostra opinione
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Se non vai nell'Imperium, l'Imperium verrà da te. Infatti, l'universo Dunaimmaginato per la prima volta nei libri di Frank Herbert, torna in vita in televisione questo lunedì 18 novembre attraverso la serie Dune: Profeziasulla piattaforma di streaming Max. E la posta in gioco è necessariamente alta poiché questo universo di fantascienza, creato a partire dagli anni '60, è acclamato in tutto il mondo. Tanto che ha già dato luogo a numerosi adattamenti, anche se a volte significa essere maltrattati. Nel 1984, David Lynch era già alle prese con un adattamento catastrofico, nonostante la presenza di Sting e Kyle MacLachlan nel cast. Nel 2000 e nel 2003 sono uscite due miniserie con Alec Newman nel ruolo del protagonista, senza mai ottenere il successo sperato. Abbiamo dovuto aspettare fino al 2021 e al regista Denis Villeneuve per scoprire un adattamento all'altezza delle nostre aspettative. Ma la serie Dune: Profezia non ha aspettato il successo di Timothée Chalamet per passare all'azione, poiché la fiction era già in fase di sviluppo ancor prima dell'uscita nelle sale della prima opera di Duna. Ma ora che l’asticella è stata fissata così in alto, la serie si sta rivelando altrettanto avvincente?

Profezia delle dune : il mondo di Frank Herbert come non lo abbiamo mai visto

Per affrontare con calma questo nuovo adattamento, bisogna innanzitutto ignorare i film di Denis Villeneuve: a causa della mancanza di risorse finanziarie così sostanziali come i film, la serie non può vantare la stessa ambizione visiva. Esci dalle impressionanti riprese di dune e vermi della sabbia su Arrakis, questa è una serie girata principalmente in ambienti interni. Ma da questo vincolo, Alison Schapker, la showrunner, è riuscita a creare un'opportunità: pur preservando un'autentica coerenza sul piano fotografico e visivo con la creazione di Villeneuve, la serie non tenta di riprodurre ma di arricchire, attraverso nuove ambientazioni e soprattutto, una storia ineditamai portato sullo schermo. Qui rompiamo con una lunga tradizione di adattamenti incentrati su Paul Atreides e viaggiamo più di 10.000 anni prima della sua nascita per scoprire gli inizi dell'ordine Bene Gesserit. Scopriamo come queste donne, tutte vestite di nero, abbiano sviluppato le loro capacità umane oltre ogni immaginabile fino a diventare consigliere e guide delle famiglie più potenti dell'Imperium.

Profezia delle dune : una rivisitazione politica con l'aria falsa di Game of Thrones

Questa fiction in sei episodi è in realtà adattata dal libro Dune: La Sorellanzapubblicato nel 2012 e co-scritto da Brian Herbert, figlio di Frank Herbert. Sebbene il libro copra bene gli inizi della comunità, racconta anche le cospirazioni politiche che seguirono la Guerra delle Macchine e la messa al bando di tutta la tecnologia intelligente. La trama della serie funziona onorevolmente. Partendo da un romanzo folle e goffo, lontano dalla qualità di Padre Herbert, la trama viene epurata del superfluo e della maggior parte dei personaggi per mantenerne solo il midollo sostanziale: i personaggi di Sisters, e in particolare di Valya Harkonnen, qui interpretati con ferocia di Emily Watson e Jessica Barden (versione giovane). Mentre la famiglia Harkonnen è stata bandita, Valya tenta di ripristinare l'immagine della famiglia diventando la seconda donna a diventare Reverenda Madre. La sua missione è quindi quella di impedire a tutti i costi la profezia secondo la quale l'ordine sarà distrutto da un male non ancora identificato. Nonostante un primo episodio particolarmente denso, la serie si sviluppa poi in una fiction politica, dove intrighi di palazzo e manipolazioni, anche attraverso il sesso, sono all'ordine del giorno. Abbastanza per sviluppare una dimensione solo intravista nei film e dare un'aria falsa a questa nuova creazione Giochi di troni.

Profezia delle dune : un racconto moderno per un nuovo tipo di fantascienza

È difficile non leggere questa nuova produzione come una reinvenzione del mito della caccia alle streghe. Valya deve affrontare rapidamente un nemico formidabile ma difficile da leggere: Desmond Hart. Se Travis Fimmel, torna dopo Vichinghinon allarga particolarmente il suo range di gioco, si dimostra comunque un degno avversario, offrendo uno scontro molto muscoloso ad Emily Watson. Mentre quest'ultima si reinventa come profeta, minacciosa e accattivante, è il filo conduttore di un racconto moderno e spaventoso che mescola temi contemporanei come l'empowerment e l'oscurantismo. La serie, attraverso le sue tavolozze colorimetriche e i suoi effetti di montaggio, gioca anche con i codici dell'horror, offrendosi così una vera e propria identità. Se alcuni sfondi verdi lasciano un po' a desiderare e alcuni personaggi faticano a convincere (il bravissimo Mark Strong, ad esempio, non ha molto da interpretare nel ruolo dell'Imperatore facilmente manipolabile), questo prequel beneficia del fascino della novità e catturerà il suo pubblico un po' di più con ogni nuovo episodio.

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