prima, durante e dopo Ciao, ciao!

prima, durante e dopo Ciao, ciao!
prima, durante e dopo Ciao, ciao!
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Seduto al tavolo di un ristorante del Porto Vecchio del Quebec, Gino Chouinard non ne fa mistero: si è preso il tempo di riposarsi dalla sua ultima trasmissione, a fine giugno.

Abitato ancora dall’onda d’amore che lo ha travolto dopo la sua partenza, egli gode oggi di ritrovare “una forma di libertà”, godendo dei piccoli momenti della vita quotidiana – quelli che viviamo al mattino o, al contrario, al sera.

“C’erano cose che non necessariamente sperimentavo perché ero sempre in modalità lavoro e concentrazione”, afferma Gino Chouinard in un’intervista a Soleil.

Lungi dal lamentarsi dei due decenni dedicati alla vita quotidiana televisiva, il cinquantenne si dice sempre grato per questa esperienza… E forse ancora di più ora, dalla fine di questa grande avventura.

Il conduttore lo ha ripetuto spesso fin dall’annuncio della sua partenza, a due anni dalla scadenza del contratto: la decisione di lasciare Ciao, ciao! non è stato facile da accettare, ma è stato comunque considerato attentamente.

La scrittura di 3800 mattine quindi non risparmiava per Gino Chouinard. Ciò però gli ha permesso di fare un bel passo indietro.

3800 mattineGino Chouinard, 240 pagine.

“Mi ha costretto a ripensare alla mia carriera professionale, in televisione, in questo quadro cioè Ciao, ciao!. Mi ha permesso di rivivere momenti belli, altri meno gloriosi, momenti di stress intenso, quelli che hanno avuto un impatto sulla famiglia”, crede, convinto di “chiudere il cerchio” grazie al suo libro.

Il lato inferiore della professione

3800 mattine è stato scritto a quattro mani, con l’autore Nicolas Forget, ma Gino Chouinard ha fatto attenzione a dare il suo colore ad ogni passaggio. Leggendo le 240 pagine, l’opera assume l’aria di una conversazione con il conduttore.

Oltre ad immergersi dietro le quinte dello spettacolo, Gino Chouinard si apre un po’ più personalmente. In particolare, svela tutti gli impatti fisici causatigli dallo stress e dalla pressione al timone. Ciao, ciao!.

“Quando fai a lavoro trippy, che hai un privilegio che molti vorrebbero avere, che puoi trattare argomenti che ti interessano e in più per la TV, questi problemi che sorgono gradualmente, impari a convivere con loro. Li tolleri perché la ricompensa è grande. […] Nel mio processo decisionale è stato un elemento di riflessione. Lì il mio corpo mi manda messaggi ed è il momento di riceverli e decodificarli”, confida l’estriese.

Oltre a condividere alcuni aneddoti sulla “famiglia Ciao, ciao!», non ha esitato ad aprirsi sull’impatto che lo spettacolo ha avuto sulla sua vita di coppia con la sua compagna Isabelle. Discute, tra le altre cose, del suo matrimonio, dei problemi di fertilità che sono sorti e dei suoi passi verso l’adozione.

Al di là del ruolo di conduttore, Gino Chouinard ridisegna i contorni della sua personalità pubblica aggiungendo diversi elementi della sua vita privata.

Alcuni potrebbero anche essere sorpresi di scoprire qualcosa in più sul suo lato da uomo d’affari. Perché, nel momento in cui era al timone di Ciao, ciao! Fine settimanaGino Chouinard possedeva con sua moglie una galleria d’arte. Uno spazio dove hanno esposto artisti già affermati, brillanti qui e a livello internazionale.

“Ad un certo punto ero tra contratti professionali. Avevo già realizzato il mio intero business plan. Ho trovato una sede, poi ho aperto una galleria d’arte che ho gestito per quattro anni”, racconta l’appassionato di arti visive.

Un salto nel vuoto

Anche se ha sempre mantenuto un rapporto speciale con i telespettatori, Gino Chouinard non vede la sua partenza come un distacco dal pubblico.

Quest’ultimo ci sarà ancora in futuro? Impossibile prevederlo, ma lo vuole.

Sereno con la sua decisione di partire Ciao, ciao! come un salto nel vuoto, Gino Chouinard non è preoccupato per il futuro. Una cosa è certa: non teme l’ombra.

“Ho avuto abbastanza luce. Ne avevo parecchi! […] Troverò altre cose. Forse sarà in TV, radio, produzione, documentari, affari? Non so ancora cosa mi riserva il futuro”, conclude, fiducioso di aver vinto grazie Ciao, ciao!, “la capacità di [s]’adattarsi a tutto’.

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