“Youtube non è un canale televisivo”: il capo di Médiamétrie alza la voce e contraddice le parole del direttore della piattaforma

“Youtube non è un canale televisivo”: il capo di Médiamétrie alza la voce e contraddice le parole del direttore della piattaforma
“Youtube non è un canale televisivo”: il capo di Médiamétrie alza la voce e contraddice le parole del direttore della piattaforma
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“Youtube è oggi il primo canale televisivo in Francia”. Figure di supporto, Justine Ryst, direttrice generale della piattaforma in Francia, ha illustrato la situazione in un'intervista all'AFP il 5 novembre. Per quest'ultimo, il successo monumentale di “Kaizen”, il film dello YouTuber Inoxtag sulla sua scalata dell'Everest, concretizza questa tendenza di trionfo multimediale, che renderà la filiale di Google “un attore chiave nel panorama audiovisivo francese”. Ha quindi chiesto la creazione di ponti tra le piattaforme video e i canali lineari, in particolare via “una misura unica” del pubblico. Lavoro attualmente svolto da Médiamétrie, che ha confutato questa idea.

Una visione contestata da Médiamétrie

Il giorno dopo questa proposta, Yannick Carriou, amministratore delegato della principale società di ricerca sui media, si è fatto avanti per esprimere il suo stupore per i commenti del suo collega. “YouTube, o qualunque altra piattaforma, è un canale televisivo come leggo da questa mattina sulla stampa? No! Non possiamo allo stesso tempo dire che siamo un canale ma non un media. Le parole hanno un senso”, ha sottolineato il leader nominato nel 2020 in un post condiviso su LinkedIn. Secondo lui, un canale televisivo “soddisfa rigorosi criteri di responsabilità editoriale e conformità legale, nonché continui investimenti nei contenuti”. Pertanto è giunto alla conclusione che “YouTube non è un canale televisivo e quindi ancor meno 'il primo canale televisivo'”.

Dopo il suo articolo, il direttore di Médiamétrie ha messo in guardia i consumatori “il disordine” et “la confusione” tra questi due soggetti, preferendo la prospettiva di collaborazione per assecondare la trasformazione degli usi e quindi sviluppare strumenti di misurazione adeguati. “La misurazione crossmediale consiste nel mettere insieme oggetti diversi, non confonderli, preservare la chiarezza è essenziale per mantenere la fiducia di chi investe in contenuti e pubblicità”afferma, convinto che la risposta a questo cambiamento richieda un approccio rigoroso e trasparente.

La misurazione dell'audience si è trasformata con la moltiplicazione degli schermi

Ricordiamo che la misurazione dell’audience ha subito numerosi cambiamenti negli ultimi anni. Dopo l'integrazione nel 2020 dell'audience realizzata fuori casa e/o in mobilità a prescindere dallo schermo, a gennaio 2024 dell'audience realizzata sugli schermi internet tra le mura domestiche, anche nei nuclei familiari non residenti dotati di televisore, il Médiamat tiene conto dell'audience dei programmi visti in anteprima, qualunque sia lo schermo e il luogo. Infine, la misurazione degli ascolti per le piattaforme di streaming, come Netflix o Disney+, inizialmente prevista per il terzo trimestre del 2024, avverrà nel trimestre successivo. Il campo d'azione del Mediamat si è quindi ampliato con il proliferare degli schermi.

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