L’Orange Book Prize in Africa – o POLA, come lo chiamavamo allora – è stato una piccola meraviglia.
Dalla sua creazione nel 2019, ho avuto il piacere di essere presidente della giuria. Solo parlare di questo prezzo al tempo imperfetto mi fa male al cuore. No, voglio dire, mi si spezza il cuore! E non è una metafora.
Celebrazione della letteratura africana francofona
Il POLA aveva qualcosa di unico: premiava un romanzo scritto in francese da uno scrittore africano, pubblicato da una casa editrice con sede nel continente africano. Molto più che un premio letterario, è stato guidato dalla convinzione che le opere degli autori africani dovessero poter essere pubblicate in Africa per essere ampiamente accessibili nelle librerie locali. Inoltre è stata avviata una campagna promozionale oltre i confini del continente. Oltre alla sovvenzione di 10.000 euro, una somma che potrebbe cambiare la vita degli autori, POLA ha offerto agli editori un programma di formazione e un’introduzione alla critica letteraria per i comitati di lettura. Riunendo un centinaio di lettori provenienti da 15 paesi africani, hanno preselezionato i libri. I romanzi sono stati poi sottoposti alla nostra giuria internazionale, composta da autori, giornalisti e librai.
In sei anni, POLA ha segnato il panorama letterario francofono rivelando autori di talento del Camerun, del Marocco (due volte), della Tunisia, del Madagascar e del Congo-Brazzaville, nonché le loro case editrici. Secondo uno studio dell’Organizzazione internazionale della Francofonia, nel 2050 l’Africa ospiterà quasi l’85% dei francofoni del mondo. Purtroppo, la padronanza della lingua francese sta diminuendo a causa della mancanza di sostegno ai libri nell’istruzione e nella vita culturale.
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Appello per una politica del libro per i giovani
Perché concludere questa meravigliosa avventura letteraria in Africa? E in Francia, perché sono stati cancellati anche il Premio Orange Book e il Premio Comics. Sì, è vero, Orange, uno dei principali operatori di telecomunicazioni e servizi digitali al mondo, presente in 18 paesi africani, si allontana dai libri e dalla lettura! Per ragioni finanziarie? Non c’è modo !
Queste azioni non pesavano nulla nell’enorme budget per le comunicazioni. Si tratterebbe di dare priorità alla musica. Considerando che i giovani, in generale, si stanno allontanando dai libri per immergersi nel piccolo schermo e nei social media, è urgente cambiare l’ago della bilancia. Le grandi aziende hanno l’opportunità – o meglio, il dovere – di cambiare la situazione.
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