Dall’8 novembre, una nuova serie di documentari sul mondo delle Fiamme Gemelle, prodotta dai creatori di Sedotto: all’interno del culto NXIVM, è disponibile su Netflix.
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Dopo aver ripercorso il viaggio di India Oxenberg all’interno della setta NXIVM, che trasformava i suoi seguaci in schiavi del sesso, attraverso una serie su Prime Video, Cecilia Peck e i suoi team hanno lavorato su In fuga dall’universo delle Fiamme Gemelle. Dall’8 novembre 2023 Netflix trasmetterà i tre episodi di questa serie di documentari volti a mettere in guardia il pubblico sul mondo delle Fiamme Gemelle. Questa è una comunità online gestita da Jeff e Shaleia Ayan, che affermano di avere poteri spirituali speciali per riunire le anime gemelle. Molti membri fanno luce sulle loro reali azioni. La comunità dell’Universo delle Fiamme Gemelle è accusata “predare le persone in cerca di amore” E “utilizzando tattiche inquietanti per farlo, compreso l’incoraggiamento di comportamenti di stalking e la manipolazione delle identità di genere”.
Cosa scopriremo in In fuga dalle Fiamme Gemelle su Netflix?
I realizzatori rivelano di essere stati avvicinati dalle vittime di questa controversa comunità spirituale dopo l’uscita della loro serie incentrata sulla setta NXIVM. La serie di documentari includerà quindi, tante testimonianze di persone in cerca d’amore cadute nelle grinfie di questa organizzazione. “Escaping Twin Flames è il risultato di un’indagine durata tre anni sulle sofisticate tecniche di reclutamento e indottrinamento impiegate dai leader di questo gruppo online. Siamo grati a coloro che hanno coraggiosamente condiviso con noi le loro testimonianze e prove di prima mano. Noi ho realizzato questa serie per loro e per tutti coloro che sono stati manipolati o costretti senza saperlo”, hanno specificato i membri della produzione.
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In fuga dalle Fiamme Gemelle nega le accuse contro di lui
Se i leader della comunità spirituale non lo hanno fatto riluttante a rispondere alle richieste di commenti da parte degli amministratori della serie, si sono comunque espressi sul loro sito. Negano “accuse di manipolazione, incoraggiamento alle molestie e promozione di cambiamenti forzati di identità di genere tra gli studenti”. Affermano che le accuse contro di loro derivano da a “un piccolo numero di ex studenti scontenti” che, secondo loro, “sono diventati disillusi e ostili quando hanno iniziato a scoprire alcuni dei loro blocchi interni attraverso il programma.”
Articolo scritto in collaborazione con 6Medias