L’Europa sta vivendo una crisi di burro senza precedenti con prezzi che raggiungono altezze, anche in Svizzera. In effetti, la brochure da 250 grammi è venduta a Coop 3,95 franchi, inaudito per decenni. In Germania, si è scambiata a 2,39 euro, un record.
Secondo la Commissione europea, il prezzo del burro all’ingrosso è aumentato del 44%in media tra gennaio e dicembre 2024. La Polonia ha registrato un aumento del 52%, la Germania del 40%e la Russia di oltre un terzo (e il 100%nel 2023). In Svizzera, l’aumento è più moderato, ma ha comunque raggiunto l’11% in due anni.
Improvvisamente, la crisi prende una svolta insolita in Oriente, dice il “NZZ” di sabato. La Polonia ha rilasciato 1000 tonnellate di burro dalle sue riserve strategiche per stabilizzare i prezzi prima delle festività natalizie. E in Russia, alcuni marchi, di fronte all’aumento dei voli, lo hanno bloccato su ripiani sicuri, insieme a prodotti di lusso come il caviale. Gli acquisti online sono stati inoltre limitati per impedire alle persone di costruire azioni.
Questo focolaio è spiegato da un calo della produzione nel 2024, Germania, Irlanda e Polonia, tre dei quattro maggiori produttori di burro nell’UE. Un calo a causa dell’elevato costo delle materie prime e dell’energia, un prezzo di bassi latte e costi di trasporto elevati. Per non parlare delle inondazioni nell’Europa centrale e della siccità nel sud o persino delle epidemie nei bovini.
Inoltre, il contenuto di grassi del latte era più basso nel 2024 del solito, senza che nessuno sappia perché, costringendo a usare più latte per produrre la stessa quantità di burro.
Infine, il numero di mucche nell’UE è passato al di sotto di 20 milioni per ragioni politiche e climatiche. I produttori stanno quindi lottando per far chiudere le loro attività e numerose fattorie, specialmente in Germania, dove il 4% delle fattorie scompaiono ogni anno.
Perché la Russia e la Polonia sono le più colpite
Non è una coincidenza che il burro stia impennata in Oriente. Ciò è spiegato dal livello inferiore di vita e in particolare dalla guerra in Ucraina. I prezzi dell’energia in Polonia sono aumentati nettamente dall’invasione russa e il governo ha smesso di pagare determinati sussidi ai contadini. Dal punto di vista russo, gli agricoltori sono disperatamente alla ricerca di manodopera, perché gli uomini sono tutti in guerra. Le conseguenze del conflitto hanno anche aumentato i costi di produzione della metà. Infine, l’isolamento di Mosca sulla scena internazionale e la svalutazione del rublo significa che gli europei e gli esportatori di latte come la Nuova Zelanda offrono meno.
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