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Laura Thorn, la bambola che dice sì all’Eurovision

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La parte più difficile non è arrivare in cima ma restarci. Gli organizzatori del Luxembourg Song Contest (LSC) hanno fissato l’anno scorso l’asticella per il ritorno del Paese nel cuore di questa istituzione creata nel 1956.

Un’organizzazione attenta, ospiti prestigiosi, suoni e luci calibrati e un set artistico di qualità hanno dato a questo ritorno un’aria di totale successo. Si trattava di rimanere su questa linea di Creta per mantenere viva l’eredità di Tali durante la competizione di qualificazione organizzata questo sabato al Rockhal, al termine della quale il fortunato vincitore rappresenterà il Granducato a metà maggio di fine anno. Sala San Giacomo a Basilea.

Conchita Wurst, Marie Myriam e NOSI

La vincitrice dell’anno scorso ovviamente è tornata sulla scena del crimine per eseguire la stereofonica “Fighter” e la sua ultima produzione “Dear Parents”. Ha fatto parte di un pubblico prestigioso di personalità tra cui Marie Myriam, che ha regalato alla Francia la sua ultima vittoria nel 1977 con “L’Oiseau et l’Enfant”, NOSI, la DJ lussemburghese stabilita a Vienna e Conchita Wurst, vincitrice per l’Austria nel 2014.

La drag queen più famosa del mondo dello spettacolo ha lanciato le ostilità poco dopo le 20 con la sua “Rise Like a Phoenix” molto “James Bondesque” prima di dichiarare aperte le file al voto. Gli spettatori e una giuria che rappresentava 8 paesi con 5 membri per nazione si sono spartiti i voti con il 50% ciascuno.

È Rafa Ela che ha asciugato gli intonaci. Accompagnato da Angy l’anno scorso, l’artista questa volta è tornato da solo. O quasi da quando è stata circondata da 4 ballerini per “No Thank You”, una canzone lavorata con compositori svedesi. Un know-how che spesso ha fatto centro nella competizione. “Questa canzone è una sorta di vendetta. L’anno scorso mi sono messo in luce grazie a questa competizione e, come per caso, ho trovato il favore di alcuni per i quali in gioventù non contavo a causa del mio fisico. Quindi oggi non ne ho bisogno e dico ‘No, grazie’.” Una melodia pop-latina che sembrava deliziare un Rockhal pieno come un uovo.

Il tono era impostato. Onda dell’anima ritmica avrebbe risposto subito in uno stile completamente diverso. Dietro il brano “Stronger” abbiamo ritrovato Naomi, presente sul palco lo scorso anno. Il quintetto si è distinto dal resto del set portando il pubblico su percorsi soul & blues con la magnifica voce del cantante.

La serata è stata ritmata e il set artistico ha rivisto lo spettro musicale con il mix techno-rap Luzac e la sua “Je danse” eseguita in un cubo virtuale dietro il quale abbiamo ritrovato anche Edsun, artista affermato sulla scena lussemburghese. Il gruppo Un’ultima volta è tornato a tentare la fortuna un anno dopo la sua prima apparizione. È stato senza dubbio il registro più rock della serata. Manà ha iniziato un ritorno allo spirito dell’Eurovision con “Human Eyes” in cui a volte ha faticato a far sentire la sua voce davanti ai giovani Laura Spina Non lasciare il tuo biglietto da visita nella sala Eschoise. Il suo cenno a Gall con “La bambola alza il suono” non è passato inosservato. Nient’altro che questa proposta di matrimonio in tribuna che ha lasciato quasi senza parole Conchita Wurst… Il trio Punto Zero Cinque ha chiuso il cerchio con l’irlandese “Ride”.

Il voto pubblico in questione

France Gall, seconda vincitrice per il Lussemburgo, è stata ancora una volta sotto i riflettori 60 anni dopo la sua vittoria con una “Bambola di cera del suono” di grande successo con NOSI alla consolle e giovani cantanti che l’hanno accompagnata in questa versione rivisitata.

L’attesa sembrava quindi insopportabile per i 7 candidati che scoprivano la nuova opera di Tali. Il voto della giuria è caduto poco dopo le 22.15 ed è stato un vero e proprio plebiscito per la giovane Laura Thorn che ha ottenuto il miglior punteggio per 7 volte (12) su 8 voti. Solo l’Estonia ha assegnato il massimo dei punti a Luzac.

Restava da scoprire il voto del pubblico che ha decretato la vittoria di questa ragazza di 24 anni che lavora come insegnante di formazione musicale di canto moderno al Conservatorio di Esch-sur-Alzette.

Laura Thorn ha vinto con 184 punti, 58 punti di vantaggio su Zero Point Five, arrivata dal nulla grazie al voto del pubblico, che ancora una volta lascerà una strana impressione su questa competizione.

L’impressione generale lasciata dall’annata 2025 è stata piacevole anche se dal punto di vista artistico siamo rimasti qualche lunghezza rispetto all’anno scorso.

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