200 prigionieri palestinesi sono stati rilasciati questo sabato come parte della seconda parte dell’accordo di scambio, di cui 121 condannati all’ergastolo e 79 prigionieri a lungo termine. La distribuzione fu la seguente: 70 furono deportati in Egitto, 114 in Giudea e Samaria e 16 a Gaza. Un incidente ha segnato l’operazione nel centro penitenziario di Ketziot, dove diversi detenuti si sono rifiutati di salire sugli autobus per Gaza, situazione risolta dopo un intervento esterno.
Tra le figure di spicco rilasciate c’è Raed al-Saadi, “il detenuto più anziano di Jenin”, membro della Jihad islamica, incarcerato per 36 anni per l’assassinio di soldati israeliani. Mohammed al-Tus, 69 anni, il più anziano dei prigionieri liberati, stava scontando una pena dal 1985 per aver guidato un gruppo responsabile di numerosi attentati a Gerusalemme.
La ripartizione per affiliazione mostra 137 membri di Hamas, 26 di Fatah, 29 della Jihad islamica, tre del Fronte popolare e uno del Fronte democratico. Quattro detenuti non appartengono a nessuna fazione. Altri rilasciati includono Salim Hajja, un dirigente di Hamas condannato a 16 ergastoli per un attacco suicida ad Haifa nel 2011, e Tabed Mardawi della Jihad islamica, condannato per aver armato nove attentatori suicidi responsabili della morte di 20 israeliani.
Contrariamente alle aspettative, Zakaria Zubeidi non è stato rilasciato, nonostante le forze israeliane abbiano perquisito la sua casa a Jenin. Potrebbe essere incluso nella prossima fase di rilascio.
A Ramallah una grande folla ha accolto i prigionieri liberati, portandoli sulle spalle in un clima di festa.
Belgio
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