L’ambasciatore francese in Indonesia, Fabien Penone, ha ringraziato “infinitamente” il signor Yusril “a nome delle autorità francesi” per la decisione di autorizzare il trasferimento del signor Atlaoui.
Rimpatrio in Francia il 4 febbraio
L’accordo è stato siglato questo pomeriggio a Giacarta dal ministro indonesiano incaricato degli Affari giuridici e dei diritti umani e da Gérald Darmanin, ministro della Giustizia, a distanza da Parigi, in videoconferenza.
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I due governi definiranno ora i dettagli del suo rimpatrio, che avverrà il 4 febbraio su richiesta del governo francese. Nell’accordo doveva essere specificata anche la sorte di Serge Atlaoui una volta arrivato sul suolo francese. Il 19 dicembre la Francia ha inviato all’Indonesia una richiesta ufficiale di trasferimento.
Ha sempre proclamato la sua innocenza
Serge Atlaoui è stato arrestato nel 2005 in una fabbrica dove furono rinvenuti decine di chili di droga, alla periferia di Giakarta, e le autorità lo accusarono di essere un “chimico”. Il saldatore artigiano di Metz, nel nord-est della Francia, padre di quattro figli, ha sempre negato di essere un trafficante di droga, sostenendo di aver installato solo macchine industriali in quella che credeva fosse una fabbrica di acrilico.
Il caso ha suscitato scalpore in Indonesia, dove le leggi antidroga sono tra le più severe al mondo. Inizialmente condannato all’ergastolo, ha visto la Corte Suprema aumentare la pena e condannarlo a morte in appello.
Evita per un pelo l’esecuzione nel 2015
Avrebbe dovuto essere giustiziato insieme ad altri otto condannati nel 2015, ma gli è stata concessa una tregua dopo che Parigi ha intensificato le pressioni, con le autorità indonesiane che hanno accettato di lasciare che l’appello pendente facesse il suo corso.
Malato e trasferito nel carcere di Salemba a Jakarta, fino a poco tempo fa veniva curato ogni settimana in un ospedale della capitale.
L’Indonesia conta attualmente almeno 530 detenuti nel braccio della morte, secondo il gruppo per i diritti umani Kontras, citando dati ufficiali. Tra loro, più di 90 stranieri, tra cui almeno una donna, secondo il Ministero dell’Immigrazione e dei Servizi Correzionali.
Un altro francese condannato a 19 anni
Un altro francese, Félix Dorfin, arrestato nell’isola turistica di Lombok, è stato condannato, fuori requisitoria, alla pena di morte nel 2019, anche lui per traffico di droga che ha sempre negato. La pena è stata successivamente commutata in una pena detentiva di 19 anni che sta attualmente scontando.