Nel sudario della notte, sentiamo la sua voce, questo canto nasale che ha dato il tono in Francia a un’intera generazione di gruppi di musica tradizionale: “…Quando sarò morto, seppellitemi/In fondo allo stagno/Con i piedi rivolti verso il muro/La testa sotto la sorgente/I pellegrini che passano/Berranno l’acqua della vita…” Era cinquant’anni fa, nel 1975, Il pastoreuna canzone albigese pubblicata nel secondo album dei Malicorne, il gruppo da lui fondato insieme a Marie, sua moglie, e ai musicisti Hugues de Courson e Laurent Vercambre.
Gabriel Yacoub, chitarrista, cantante e polistrumentista (mandoloncello, banjo, salterio, spinetta dei Vosgi, salterio, ecc.), è morto mercoledì 22 gennaio, all’età di 72 anni, in un ospedale di Bourges, nel cuore di questo Berry la cui musica e, in definitiva, la terra che aveva sposato.
Ti resta l’82,23% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.
svizzero
Related News :