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le banche richiedono meno acconti, ecco quali mutuatari ne traggono maggiori benefici

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– La riduzione dell’aliquota contributiva personale richiesta dalle banche aiuta il ritorno dei giovani e delle famiglie a basso reddito nel mercato dei mutui immobiliari.

Avere un contributo personale che rappresenti almeno il 10% dell’importo totale preso in prestito: questa è una delle condizioni che solitamente spingono le banche a concederti un prestito a un “buon” tasso. prestito immobiliare. Infine, il 10% era prima del quadruplicamento dei tassi avvenuto tra l’inizio del 2022 e la fine del 2023, che ha complicato il finanziamento degli acquirenti immobiliari e ha portato le banche a richiedere maggiori contributi personali. Un vero ostacolo per chi acquista per la prima volta, con un’età media di 37 anni e che in genere ha pocorisparmio. Ma, buone notizie, “l’aliquota del contributo personale richiesto è diminuita nel 2024”indica Michel Mouillart, professore di economia e membro dell’osservatorio Crédit Logement/CSA.

Nel nuovo mercato immobiliare, l’aliquota di contribuzione personale è stata ridotta dal 18,1% nel quarto trimestre del 2023 al 16,6% negli ultimi tre mesi del 2024, un calo di 1,5 punti, secondo i dati dell’osservatorio pubblicati il ​​21 gennaio. Conseguenza, “del famiglie più giovanigli acquirenti meno abbienti e quelli che acquistano per la prima volta possono spesso entrare più facilmente nel mercato dei mutui immobiliari”osserva Michel Mouillart. Chi vede in questa riduzione del tasso di contribuzione personale “il desiderio delle banche di rivitalizzare un settore (creditizio) danneggiato” da due anni e mezzo di crisi immobiliare.

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I tassi di contribuzione personale sono ancora ben al di sopra dei livelli del 2019

Pertanto, il 57,1% di mutuatari immobiliari avevano meno di 35 anni nel 2024, rispetto al solo 51,5% nel 2022, quando i tassi iniziarono il loro rapido aumento. E le cosiddette famiglie modeste, con un reddito inferiore a 3 SMIC, rappresentavano il 47,1% dei mutuatari lo scorso anno, contro il 41,1% nel 2023. L’allentamento dei requisiti del Consiglio Alto per la Stabilità Finanziaria (HSCF) in termini di concessione di credito immobiliare, soprattutto a favore degli acquirenti alle prime armi, “ha contribuito un po’ a questo”riconosce Michel Mouillart. Ma, “soprattutto, dall’inizio del 2024, i tassi dicontributo personaleche aveva raggiunto livelli particolarmente elevati, ha cominciato a rilassarsi”insiste.

Sul mercato immobiliare esistente, infatti, l’aliquota contributiva personale è scesa di due punti nell’arco di un anno, arrivando al 20,7% nel quarto trimestre del 2024. “Come nel nuovo, la quota di sotto i 35 anni nel numero totale di mutuatari recuperati e lo stesso vale per la quota di coloro che guadagnano meno di 3 salari minimi”nota l’Osservatorio. Resta il fatto che l’aliquota media di contribuzione personale mostra ancora un balzo del 45,8% rispetto al 2019 sul vecchio mercato immobiliare, e del 19,4% sul nuovo mercato immobiliare.

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