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Dembélé-Barcola, gli uomini della rivolta parigina

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Volevano alzare la febbre e portare il brivido che si attacca al corpo a un intero pubblico che chiedeva solo di ballare sotto la pioggia. Ousmane Dembélé e Bradley Barcola: è stata un’associazione di benefattori che ha incarnato la rivolta parigina questo martedì sera e ha permesso ai tifosi del PSG di superare un secondo tempo assolutamente strepitoso contro il Manchester City (4-2).

Quelli che vorrai raccontare davanti alla macchinetta del caffè la mattina dopo, con un grande sorriso, ricordando le rispettive imprese. Pensavamo che la squadra di Luis Enrique fosse messa male, sull’orlo del collasso e soffocata dai due gol subiti in rapida successione al rientro dagli spogliatoi (0-2). Ma i due nazionali francesi, autori dei primi due gol, avevano cose da rifarsi e conti da regolare, ciascuno a modo suo, per rimettere in orbita la propria squadra.

Il campione del mondo 2018 ha scalpito per 45 minuti e un primo periodo trascorso in panchina quando immaginava di partire titolare. Luis Enrique aveva deciso diversamente scegliendo di saltare sul calcio d’inizio Ousmane Dembélé, affetto da una sindrome virale che lo aveva indebolito nei giorni precedenti questo shock. Una decisione motivata da ragioni mediche? Non proprio perché, secondo le nostre informazioni, il numero 10 si è sentito in forma e pronto a difendere il suo posto contro gli uomini di Pep Guardiola.

La scelta tattica del tecnico parigino, che ha preferito Kang-in Lee, non ha sortito proprio l’effetto sperato con una prestazione particolarmente poco brillante del sudcoreano. E vedere il numero 19 uscire durante l’intervallo è sembrata una forma di ammissione da parte dell’ex allenatore della Roja: si sbagliava.

Approvato il suo ingresso, “Dembouz” non ha perso tempo per farlo mentire e ha piazzato il primo colpo riducendo il divario con un colpo calmo (56°). Un gol, il suo dodicesimo stagionale, quasi tutto merito della complicità di Barcola, passatore decisivo. Dopo aver vissuto un primo atto senz’anima, il numero 29 (finalmente) ha messo la forza necessaria per cancellare Nunes e servire il suo compagno di squadra in condizioni ideali.

La seconda lama cade quattro minuti più tardi, quando l’ex lionese arriva a confermare che la ripresa della forma nel 2025 potrebbe trovare la sua estensione in Europa su un touchdown della palla che aveva appena colpito la traversa su tiro di Désiré Gifted. Un secondo successo in Champions arrivato al momento giusto per Barcola, la cui gioia la dice lunga sul sentimento di liberazione che lo abitava.

Nel frattempo Ousmane Dembélé aveva trovato la traversa (70esimo) dopo un ponticello su Bernardo Silva. Tanto da decuplicare l’entusiasmo che ha conquistato i tifosi parigini che hanno regalato a Barcola una standing ovation al momento della sua uscita (80esimo). Un bel modo per ringraziarlo di questa febbre del mercoledì sera.

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